
Alla voce mina vagante del Girone A c’è senza dubbio il nome Azalee Gallarate, anche se i rossoblù hanno ben presto acquisito lo status di certezza arrivando a insediare le primissime posizioni (la sveglia è arrivata tardiva, altrimenti in vetta ci sarebbe stato un triello ancor più affascinante). E tra i fiori all’occhiello delle Azalee c’è sicuramente bomber Aziz Sabre: l’attaccante classe ’95 ha rubato la scena con la bellezza di 20 gol segnati aggiudicandosi la vetta di capocannoniere del girone insieme a Falsaperna. Sabre guarda già con ambizione ai playoff ma, inevitabilmente, un occhio di riguardo va al nostro Premio: un attaccante di razza come lui non poteva non essere candidato e la sua voglia di vincere non ha limiti. Riuscirà a conquistare il Pallone d’Oro?
Aziz, che giudizio puoi dare sulla stagione a livello personale e di squadra?
“Il voto è alto, molto alto, per com’era iniziata la stagione: dopo aver vissuto un periodo altalenante, dal cambio in panchina in avanti ci siamo superati, inanellando prestazioni e risultati fino al terzo posto che, da quando sono qui, rappresenta il miglior risultato di sempre. È stata una stagione appagante, anche se non può mancare un filo di rimpianto: visto il gioco espresso avremmo meritato qualcosa in più. A livello personale sono felice non solo per i 20 gol, ma soprattutto perché quest’anno mi sono sentito un leader di questa squadra, ho sentito quel senso di responsabilità che hai solo quando giochi con un obiettivo”.
Secondo te, perché dovresti vincere il Pallone d’Oro? A chi, invece, lo daresti?
“Il mio Pallone d’Oro andrebbe a Stefano Magnaghi: non perché è un mio compagno di squadra, ma perché parliamo di un grandissimo difensore che si è sempre impegnato tantissimo mettendo a segno anche due gol molto importanti. Io forse lo meriterei perché ho raggiunto quello che era il mio obiettivo di inizio anno, ovvero raggiungere il titolo di capocannoniere; purtroppo, ci è sfuggita la possibilità di vincere il campionato, ma ora con i playoff potremo ancora dire la nostra”.
A chi dedicheresti il premio in caso di vittoria?
“La dedica andrebbe a tutti i miei compagni di squadra e alla società in generale: tutti hanno sempre creduto in me fin dal primo istante in cui sono arrivato e, qualora dovesse arrivare il riconoscimento, sarebbe un trofeo da dividere con loro”.
TC