Il Maestro di Karate e Parakarate Rolando Gaido, presidente della Ckoss Polihandy di Oggiona con Santo Stefano, ci racconta di come tre dei suoi parakarateka, affetti da sindrome di Down, membri da lungo tempo della Nazionale Italiana di Parakarate, siano stati accolti al Pirellone da parte del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, spiegandoci il valore inclusivo e psicologico di quest’evento.

Maestro Gaido, perché il presidente della Regione Fontana vi ha ricevuti?
“Ha saputo dei successi conseguiti dai nostri atleti: si tratta di Allesina, Buwalda e Montanari. Presente anche il Consigliere Regionale Monti, è stata davvero una bella cerimonia. Il Presidente Fontana ha voluto conoscere personalmente i tre ragazzi”.

Come si è svolto questo incontro in Regione Lombardia?
“Il Presidente ci ha accolti molto bene, si è complimentato con noi e ci ha incoraggiati a vincere delle altre medaglie, in occasione del prossimo mondiale di Karate e Parakarate in Egitto”.

Il Presidente Fontana vi ha voluto dire qualcosa in particolare?
“Ha rimarcato il fatto che questi parakarateka abbiano raggiunto dei livelli sportivi alti e che ciò sia stato un traguardo davvero importante per loro; per il Karate Paralimpico è stato un evento storico”.

Cosa significa per lei tutto questo?
“E’ un messaggio fondamentale a livello d’inclusione. Il fatto che questi nostri atleti abbiano raggiunto dei traguardi importanti e che siano stati loro riconosciuti dei meriti, nonostante le difficoltà, ostacoli e impedimenti che le loro relative disabilità potrebbero anche causare è un esempio di come passione, dedizione e tanto lavoro ripaghino sempre”.

I vostri parakarateka erano emozionati?
“Sì, moltissimo, soprattutto Allesina”.

State lavorando anche con altri parakarateka per cercare di portarli in Nazionale?
“Sì, stiamo lavorando su due ragazzini, uno di tredici e l’altro di sedici anni; in generale ai karateka disabili è consentito solo lo svolgimento dei katà durante le gare, perciò li stiamo allenando su questo, cercando di centrare per entrambi, come primo obiettivo, il raggiungimento della cintura nera. Il resto si vedrà strada facendo”.

Nabil Morcos

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