
Senza il recupero di Lecco oggi, forse, si parlerebbe di salvezza diretta. Ma anche al lordo del folle (e masochistico) epilogo del “Rigamonti-Ceppi”, l’orizzonte biancoblu è davvero cambiato da così a così (immaginatevi il gesto). La Pro Patria ha fatturato 8 punti nelle ultime 5 giornate (solo 7 nelle precedenti 17), in uno scorcio di stagione in cui solo Vicenza (11), FeralpiSalò (11), Virtus Verona (10), Giana (10) e Renate (10), ne hanno contabilizzati di più. Lo stesso Padova (a più 2 sul Lane dopo la sconfitta di ieri a Renate), si è fermato a 7. A riprova di un’annata che ancora deve esprimere i suoi valori. Tanto in testa quanto in coda alla classifica. Tigrotti terzultimi a meno 4 da una Triestina in frenata (2 punti nelle ultime 3 diventati 4 in meno alla luce della penalizzazione e 2-0 sul groppone ieri sera con l’AlbinoLeffe) e a meno 6 da una Pro Vercelli che solo un mese fa era a più 12. Meglio non farsi troppe menate visti i recenti chiari di luna. Come l’abbaglio preso (almeno dallo scrivente), dopo lo stitico 0-0 con il Caldiero. Ma il convincente successo con l’Arzignano ha messo in luce una squadra pronta per giocarsi tutto (veramente tutto) in 60 giorni. Cioè quelli intercorrenti tra l’incrocio a tinte forti di domenica 16 (ore 17.30) al “Rocco” con la Triestina (oggi sarebbe anche l’accoppiamento playout) e il ritorno degli spareggi per la permanenza in categoria fissato per sabato 17 maggio. Allacciatevi le cinture. Previste forti turbolenze.
Da Rocco al “Rocco”
Quello del gol dell’ex è uno dei luoghi comuni più comuni dell’universo tricolore del pallone. Così comune, però, che ci piglia quasi sempre. Al destino non si è sottratto Daniele Rocco che ha battezzato il suo primo centro in biancoblu contro gli ex dell’Arzignano. Aspettando la trasfertona nell’impianto intitolato all’omonimo Paròn, il 32 tigrotto si esprime per telegrammi: “Partita dura, molto difficile. Atteggiamento giusto. Non era facile. Contento per il gol che mancava da tempo. L’esperienza serve”. Effetto Caniato? Ecco, magari non esageriamo. Ma l’ineffabile Max (in ticket con Massimo Sala, ovviamente) un impatto sulla Pro Patria l’ha sicuramente avuto. Numeri alla mano: “Siamo stati lucidi alla luce della classifica che non ci permette di essere così sereni. E’ successo così, alla fine. Eravamo molto bassi. Ma oggi erano importanti i 3 punti. Nelle ultime partite la squadra ha approcciato alla gara con un atteggiamento vero. Domenica gara importante al “Rocco” contro una squadra affamata. Lì vedremo la squadra”.
Grazie a Dio è giovedì
Una specie di sentenza. Giovedì fa rima con 3 punti e nelle ultime 6 gare giocate nel giorno vocato a Giove (e agli gnocchi), i bustocchi hanno sempre vinto. Ieri compreso, s’intende. Ultima sconfitta datata 13 aprile 2017: 1-3 nel Giovedì Santo con il Levico Terme. Rovescio prepasquale che costò la panca a Roberto Bonazzi. E aprì le porte dell’era Javorcic.
Tu quoque
Cinque stagioni (e 150 presenze mal contate) in biancoblu. Eppure ieri il dente di Andrea Boffelli era avvelenatissimo. In un finale in cui l’agonismo è purtroppo trasceso in atteggiamenti non proprio profumati di bucato. Amen. Lo “Speroni” ha gradito il giusto. Peccato. Ripensando a quel lustro trascorso insieme.
Spalle al Mulo
Delle magagne fuori dal campo si sa (più o meno) tutto. Senza le penalizzazioni (5 punti) la Triestina sarebbe praticamente salva. Con la zavorra delle nequizie amministrative della proprietà americana è invece tutto un altro paio di maniche. Sia come sia, da quando sono cominciate a ricicciare le voci su un possibile passaggio di mano societario, la squadra di Attilio Tesser ha tirato il freno a mano: per i Muli 2 punti nelle ultime 3 con 2-0 (Zoma, Longo) rimediato ieri a Zanica contro l’AlbinoLeffe. Nella sfida dello Stadium schierato 4-3-1-2 con Roos tra i pali; Jonsson, Bianconi, Frare e Cancellieri in difesa; Fiordilino, Correia e Braima in mediana; D’Urso alle spalle di Olivieri e Vertainen in avanti.
Tale e quale
Ma chi? Quel Daniele Orsato? Sì, proprio lui, l’ex califfo dei fischietti italiani e (probabilmente) mondiali (oggi Commissario per il Talento Arbitrale), era ieri sera ospite allo “Speroni”. Turrini ha provato a fargli il verso in campo. Ma, insomma, la classe non è esattamente acqua e l’originale ha fatto aggio sulla copia. Tornando all’attualità, per il match della 32^ designato Gerardo Simone Caruso di Viterbo (Angelo Tomasi di Lecce e Paolo Di Carlo di Pescara gli assistenti, Andrea Paccagnella di Bologna il quarto ufficiale di gara). Il fischietto della Tuscia è un primo anno con 6 gare dirette in categoria, bilancio casalingo (3 vittorie interne, 2 pareggi, un successo esterno), disciplinare asciutto (28 gialli, un rosso diretto, 3 rigori) ed un solo precedente specifico:
24 novembre 2024 Alcione – Pro Patria 2-0
C’eravamo tanti armati
Quella tra Pro Patria e Triestina è una classicissima. Con tanto di tifoserie gemellate, 24 precedenti in A (in calendario in tutte le stagioni biancoblu nella massima serie) e 63 trascorsi complessivi. Più 5 nei playoff. Già, la postseason. L’autentica nemesi tigrotta con 5 sconfitte (una a tavolino nel mitologico blockbuster del 7 giugno 1998 con fottio di polemiche e infruttuoso inseguimento all’arbitro Tiziano Pieri) e passaggio del turno bucato anche nel 2021/22 (2-1 al “Rocco” il 4 maggio con doppietta di Gomez e rete di Max Pesenti). In regular season, 17 vittorie della Pro Patria, 22 pareggi e 24 successi della Triestina (4/11/16 a domicilio giuliano). La stagione passata una vittoria per parte a campi invertiti: 1-2 biancoblu il 4 febbraio scorso nella cattività del “Tognon” di Fontanafredda (Pitou, Redan e Guillaume Renault) a rispondere al bulimico 0-3 del 24 settembre precedente con inedito terno dalla bandierina (doppio Lescano e Struna). All’andata (3 novembre) insipido 0-0 allo “Speroni”.
Qualcuno ha detto chat bot?
A dar retta al chat bot vittoria dell’Unione probabile al 53%, pareggio al 28 e successo biancoblu al 19. Fresca di 3 clean sheet, la Pro Patria avrebbe la probabilità del 38% di segnare (ma anche di subire) gol.
Giovanni Castiglioni