
Manca sempre meno per rivedere in campo il Varese che domenica 23 marzo alle ore 14.30 sarà atteso a Romentino dalla seconda forza del campionato: e la posta in palio del match contro la NovaRomentin (a +2 in classifica) è proprio il posto d’onore alle spalle del Bra, che riceverà invece la Vogherese per una sfida che potrebbe avvicinare ulteriormente i giallorossi al titolo. Domenica al “Beretta e Muttini” quello della capolista sarà probabilmente l’ultimo dei pensieri sia per verde-granata che biancorossi: la convinzione (anzi, il rimpianto) comune è che ormai il campionato è andato e, pertanto, sono le speculazioni playoff a tener banco.
La post-season della Serie D rischia come ogni anno di essere ininfluente ai fini dell’approdo in Serie C, ma non per questo l’impegno va snobbato. Per giocatori e addetti ai lavori chiudere al meglio la stagione rappresenta prima di tutto un trampolino di lancio per la prossima, fermo restando che la speranza del ripescaggio deve esser cullata anche solo per evitare di avere ulteriori rimpianti a bocce ferme. Se nelle scorse settimane, soprattutto nel pieno del tridente da incubo (sconfitta a Saluzzo, pari interno con l’Asti e sconfitta a Tortona), si è parlato della necessità di trovare stimoli, il Varese ha saputo reagire dimostrando più voglia di vincere del Vado (altra squadra in crisi); farlo ora contro una squadra in salute sarà ancora più difficile.
La NovaRomentin non ha di fatto mai avuto un vero periodo di flessione, mantenendo un rendimento costante dall’inizio del campionato a questa parte. Anzi, proprio la squadra guidata dal tandem Gonzalez-Gheller è stata quella che ha stupido di più all’Ossola: l’1-1 dell’andata è fruttato un punto prezioso ai biancorossi (seppur parallelo a una delle rarissime sconfitte del Bra) che è sembrato particolarmente stretto per i verdegranata. Sul piano del gioco, infatti, la NovaRomentin è unanimemente riconosciuta come quella che gioca meglio e, al netto dei 56 gol fatti (solo sei in meno rispetto al Bra) ha troppo spesso patito l’assenza di un attaccante di peso che riuscisse a finalizzare l’enorme mole di occasioni create.
Centravanti di spessore che il Varese ha invece trovato in Niccolò Romero. L’ariete classe ’92 ha portato presenza e spessore in area, ma il suo innesto non è bastato ai biancorossi di Floris per riuscire a ingranare la marcia giusta: un super gennaio a livello di risultati non è sempre stato corrisposto dalle prestazioni (ma, si sa, finché si vince va tutto bene), problematica emersa proprio nel momento in cui è venuto meno il cinismo offensivo. L’attaccante biancorosso ha comunque dato il suo apporto con cinque reti e un gran sacrificio in ogni reparto, specchio di un gran bel gesto compiuto fuori dal campo: Romero ha infatti donato 200€ per sostenere la raccolta fondi aperta in solidarietà della Lucchese, sua ex squadra. I toscani, che ormai da settimane non hanno più una società alle spalle, stanno comunque ottenendo risultati importanti nel Girone B di Serie C senza percepire un euro (da elogiare la passione e la voglia di mettersi in mostra) e sono pronti a giocarsi la salvezza ai playout. Chiaro che il futuro della Lucchese sia tutt’altro che roseo al momento (e, qualora arrivasse la salvezza, si aprirebbero scenari interessanti nel completamento dell’organico della Lega Pro 2025/26), ma chiudere la stagione in maniera dignitosa rappresenterebbe per staff e giocatori un’autentica vittoria.
La Lucchese, comunque, non è la sola società che Romero ha a cuore visto che l’attaccante, così come i compagni, è completamente focalizzato sul Varese. Dopo esser rimasto a riposo precauzionale nel test-match di sabato mattina contro la Pro Sesto, Romero è tornato a completare il gruppo che sta lavorando per arrivare nelle migliori condizioni possibili alla sfida di domenica. Sfida che, così come quella contro il Vado, non avrà magari l’appeal delle grandi occasioni, ma che resta una partita da vincere.
Matteo Carraro