
“Ciao ciao Serie C”. Il commento di Pier Fanelli è perfetto per riassumere, con un filo di ironia e un velo di tristezza, il grigio lunedì varesino all’indomani della sconfitta di Saluzzo. Un ko che fa male non tanto per il risultato, quanto per ciò che comporta: il -9 dalla capolista Bra a dieci giornate dalla fine è di fatto una sentenza che condanna i biancorossi a restare in Serie D.
Anche i più ottimisti, infatti, cominciano già a guardare alla prossima stagione. “Penso che ormai non ci sia più nulla da fare… – scrive Francesco Broggini – programmare per la prossima stagione. Io confermerei mister e buona parte dei giocatori… una base è indispensabile per vincere… ora siamo tutti delusi, ma non dimentichiamo che abbiamo perso per mesi il regista e l’unico giocatore veramente capace di saltare l’avversario e rendere pericoloso il gioco. Onore al Bra… veramente bravo”.
Edoardo Manfredi aggiunge: “Per l’anno prossimo compriamo il giocatore più forte di ogni squadra per formare l’All Star Team così (forse) riusciremo ad abbandonare questo schifo di categoria!!! Forza Varese sempre”. Non manca anche chi fa autocritica, ed è il caso di Fabio Mentasti: “Secondo me bisogna anche saper accettare le sconfitte. Forse ci siamo illusi troppo domenica scorsa”. Ettore Grazioli punta il dito anche contro la querelle Albenga che comporterà alcune modifiche all’attuale classifica: “Da -6 a -12 nel giro di pochi giorni… campionato falsato” (da sottolineare, comunque, che il Bra dovrà osservare un turno di riposo e il Varese, vincendo sulla Lavagnese, potrà tornare a -9).
Inevitabile, tuttavia, che sia il pessimismo a dominare. Dan Di ribadisce: “Ormai siamo abituati: c’è sempre qualcuno meglio di noi. Essere il Varese non vuol dire niente… le parole vanno confermate con i fatti”. Luca Aletto è rassegnato: “Sempre a sperare l’anno dopo, e gli anni passano e passano, e siamo sempre in sta ca… di Serie D. È tutta un’illusione come lo stadio, quindi mettiamoci l’animo in pace perché questa è la nostra dimensione”.
Il Varese andrà incontro ad una settimana cupa: la squadra tornerà al lavoro domani per preparare l’appuntamento casalingo contro l’Asti facendo leva su quel lumicino di speranza per provare a tener acceso un sogno che ad oggi pare davvero irrealizzabile.
Matteo Carraro
Foto Ezio Macchi