“Finalmente siamo tornati a vincere!”. Il commento di Gabriele Tardini inaugura un paradossale lunedì social: al boato dell’Ossola al gol di Vitofrancesco, che ha sancito l’1-0 del Varese sul Vado, corrisponde il silenzio del network. Sono ben pochi i commenti arrivati all’indomani del ritorno alla vittoria da parte dei biancorossi (reduci da due sconfitte inframezzate dal pareggio interno con l’Asti), a testimonianza di come sia ancora la delusione il sentimento prevalente.
E, i pochissimi commenti arrivati non rientrano propriamente nel campo della positività. C’è chi si gode semplicemente la vittoria gridando “Avanti così!” o “Vamos!”, chi si congratula con quel ragazzotto classe ’88 che ha deciso la sfida (“Grande capitano!” esulta Giovanni Mancini), ma c’è soprattutto chi mastica amaro per ciò che avrebbe potuto essere e che invece non è stato.
Ieri all’Ossola si sono affrontante due squadre che erano arrivate alla vigilia della sfida con il morale a terra. Varese-Vado doveva essere il big match che avrebbe deciso il campionato, e invece in palio c’era solo un terzo posto a -15 dalla vetta, ora diventato -13 (e proprio i passi falsi del Bra dell’ultimo periodo aumentano il dispiacere della tifoseria). Sul campo si è vista prevalere la paura nella prima frazione, poi il Varese ha avuto il merito di alzare i giri del motore e dimostrare più grinta e più voglia di tornare a vincere, spinto da un pubblico che non ha mai smesso di sostenere la squadra.
Oggettivamente il Varese ha meritato la vittoria in una sfida non certo entusiasmante e, a tal proposito, Mattia Colombo scrive: “Oggi partita davvero bruttina. Forse bruttissima. Vado inesistente, Varese così così”. Il commento di Luca Aletto non è troppo diverso, ma avanza una riflessione/richiesta implicita al Varese: “Unica cosa bella della partita il gol e l’esultanza del capitano, tutto il resto una noia infinita. Io voglio tornare a Masnago col traffico e i camioncini, con le salamelle e tanti tifosi in giro. VARESE e i suoi tifosi se lo meritano”.
Matteo Carraro
