La Varesina ha tutto per essere una squadra d’Elite del panorama italiano: il lavoro quotidiano della società di Venegono Superiore è sotto gli occhi di tutti e i risultati, dalla Prima Squadra al Settore Giovanile, non sono altro che il riflesso dei tanti consensi che i rossoblù raccolgono sempre più anche e soprattutto fuori dal campo. La Varesina si è rapidamente trasformata in una realtà polivalente, che dà lustro a sport e territorio guardando al futuro seguendo un semplice e incrollabile mantra (riportato su tutte le maglie del Vivaio): “Sogna. Sempre”.

Quel “Sogna. Sempre” (che si trasforma in “Lotta. Sempre” sulle maglie della Prima Squadra) è il motore trainante che ha permesso alla Varesina di sfornare sempre più talenti (oltre ai tanti giocatori forniti al professionismo, spicca la convocazione di Marco Colugnat in Rappresentativa Under16), far crescere uomini ancor prima che calciatori e, dulcis in fundo, arrivare ai trionfi sul campo. E quest’anno (per ora) è toccato alle formazioni Elite: gli Allievi Under17 di Luca Mezzotero e i Giovanissimi Under15 di Simone Pesavento hanno dominato le rispettive categorie conquistando la matematica certezza del titolo con più di qualche giornata d’anticipo.

“Siamo orgogliosi dei nostri primi titoli Elite – dichiara con un sorriso il Responsabile Organizzativo del Settore Giovanile rossoblù Paolo Masini – perché in entrambe le categorie raccogliamo i frutti di un percorso di crescita ben orientato fin dai suoi primi passi. Per l’U15 di mister Pesavento il successo di quest’anno non è stato altro che la conferma di quanto fatto lo scorso anno vincendo i Regionali: la squadra, in una categoria superiore, è cresciuta di giornata in giornata dimostrando di avere qualcosa in più. Per l’U17 non possiamo certo parlare di sorpresa perché eravamo certi del valore di quella che era comunque una squadra “sperimentale”. Per nostra politica fino al primo anno degli Allievi abbiamo la squadra della Varesina e dell’Accademia Varesina: per l’ultimo anno, invece, mettiamo insieme i migliori giocatori dei due gruppi e in questa stagione abbiamo affidato la squadra a mister Mezzotero, al suo primo anno in Varesina. Direi che il risultato ci ha dato ragione e, soprattutto, mi preme sottolineare una cosa: i 2008 dell’Accademia Varesina hanno vinto il playout di due anni fa contro il Seguro per difendere la categoria e quest’anno arrivano a vincerla. Segno di come abbiamo sempre creduto in loro”.

A proposito di questo, spesso si tende a fare confusione individuando nella Varesina la “squadra A” e nell’Accademia Varesina la “squadra B”. Possiamo invece parlare di macrocosmo rossoblù?
“So che purtroppo all’esterno esiste questa percezione, ma noi all’interno non facciamo nessun distinguo: che sia Varesina o Accademia Varesina, in entrambi i casi abbiamo allenatori estremamente qualificati, mettiamo a disposizione campi, palestre e strutture di primo livello e diamo a chiunque gli stessi margini di crescita globale, calcistica e umana. Non dimentichiamo che abbiamo tantissimi ragazzi e non tutti possono trovare spazio in una squadra né crescere allo stesso ritmo: chi ha bisogno di migliorare trova importanti margini in Accademia per poi tornare protagonista in Varesina. Esattamente come successo con i 2008. E, nel momento in cui troviamo famiglie comprensive e reattive a tal proposito, allora il passaggio diventa ancor più naturale”.

I risultati delle formazioni Elite sono fin qui il fiore all’occhiello, ma la stagione della Varesina potrebbe riservare altre soddisfazioni…
“L’Under16 Regionale di Patrik Arban è destinata a vincere il proprio girone (+7 sulla seconda con una partita in meno, ndr) e al momento anche i Giovanissimi Regionali Under14 di mister Simone Simionato si trovano al comando. Potremmo mettere a segno un clamoroso en plein, ma aspettiamo la fine per trarre le conclusioni. Per quanto riguarda l’Accademia Varesina, invece, stiamo ben figurando con i Provinciali Under14, nei Regionali U14 siamo in zona playoff, negli Elite U15 stiamo lottando per la salvezza e negli Elite U16 siamo tranquilli nella metà alta della classifica. A tutto ciò si aggiunge la Pre-Agonsitica gestita da Massimiliano Barisoni: in questo caso l’attività è più che altro ludica, solo dagli Esordienti iniziamo a formare i ragazzi anche nell’ottica del risultato, per consentire la miglior crescita possibile a tutti i bambini. E tutti noi siamo orgogliosi degli oltre 600 ragazzi che indossano la maglia della Varesina”.

Come descriveresti il Settore Giovanile della Varesina?
“Un punto di riferimento per il territorio, non solo a Varese ma in tutta la Lombardia. La famiglia Di Caro ha investito tantissimo sulle strutture e sulle fondamenta di un progetto a lungo termine: quando ti muovi così bene è normale che i risultati arrivino sotto tutti i punti di vista. La Varesina oggi è vista come un punto d’arrivo, ma il nostro focus non riguarda solo la vittoria sportiva, bensì la crescita e la formazione di giovani ragazzi che devono prima di tutto diventare uomini. Se poi si vince, da sportivo quale sono, è ovvio che sia ancora tutto più bello”.

E i risultati stanno arrivando anche in Prima Squadra che, prendendo ad esempio Giacomo Sali, attinge dal bacino del Vivaio. Proprio la scorsa domenica, prima della gran vittoria sul Ciliverghe, c’è stata la celebrazione delle vittorie Elite: cosa rappresenta questa vicinanza?
“Portiamo avanti da sempre attività parallele che ci consentono di avvicinare quanti più giovani e genitori alla Prima Squadra per far crescere la tifoseria rossoblù e portare gente allo Stadium, ma è anche un modo per coinvolgere tutti quanti a far parte di ciò che siamo: una grande famiglia. Domenica è stato davvero bello e gratificante vedere così tanto affetto per i nostri campioni dell’oggi e del domani”.

Guardando al futuro, la volontà della Varesina è chiara: arrivare al professionismo. Questo cosa comporterebbe per il Settore Giovanile?
“Solo tanto orgoglio. Strutturalmente siamo già pronti al salto nei professionisti perché abbiamo già tutto il necessario per affrontarlo nel migliore dei modi. L’augurio è che ciò possa avvenire presto, e tutti noi faremo il tifo per i ragazzi di mister Spilli, ma in qualsiasi caso proseguiremo il nostro costante percorso di crescita”.

Matteo Carraro

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