Termina con il peggior risultato, a livello di punti subiti, della stagione il derby della Pallacanestro Varese contro l‘Olimpia Milano, con un 119-92 che fotografa il secondo pesante crollo in una settimana. Andiamo a vedere i voti di serata in casa biancorossa.
Akobundu Ehiogu 4: Non lasci ingannare il tabellino, realizzato praticamente tutto a partita ormai finita. Come fa, sbaglia ed a rimbalzo è notta fonda tra Caruso e Leday che fanno quello che vogliono sotto le plance.
Alviti 6: Come al solito, una delle poche luci nel buio di un’altra serata da dimenticare.
Bradford 5: Il ruolo di falso 3, almeno nel primo tempo, funziona, soprattutto in fase difensiva dove riesce ad arginare Shields e Brooks. Nella difesa la sua efficacia in marcatura crolla pesantemente e con essa tutta Varese.
Tyus 5: Gioca un primo tempo di sostanza nel quale dà qualche grattacapo a Milano nella lotta nel pitturato, dove si fa trovare presente sia in attacco che in difesa, stampando anche due bei stoppatoni. Nella ripresa scompare come il resto della squadra dal campo.
Sykes 4.5: Se questo il giocatore che deve salvare Varese meglio farsi un bel segno della croce.
Librizzi 5: Serata molto complicata per Libro che ha il compito di arginare la coppia di play meneghina Mannion-Dimitrijevic che, a livello fisico, gli danno parecchio da pensare. Cerca qualche giocata, anche a livello di energia, per trascinare la squadra ma la risposta non c’è e anche lui finisce per perdersi nel bel mezzo del disastro biancorosso.
Assui 7: Entra e fa il suo al meglio con un bel 3/3 da tre punti. Il percorso di crescita continua, anche nel bel mezzo delle grandissime difficoltà che sta avendo la squadra biancorossa.
Hands 5: Le cifre (21 punti e 9 assist) non fanno la prestazione, soprattutto difensiva, disastrosa. Nel primo tempo è l’anima offensiva di Varese, che scompare puntualmente nella ripresa.
Johnson 5: Gioca un primo tempo di grande sostanza, soprattutto fisica, per cercare di arginare un Leday che inizia la serata da vero e proprio dominatore. In attacco colpisce al momento giusto ma nemmeno lui sa, nella ripresa, destarsi dal crollo verticale del resto della squadra.
Alessandro Burin
Foto Ossola