
Solo due domeniche pomeriggio, solo 180 minuti per il verdetto finale, per il coronamento di un sogno chiamato Serie D.
La stagione 2024/25 sarà ricordata per molti anni a venire e per più di un motivo: da una classifica letteralmente spaccata in due all’affanno della corsa salvezza, dai colpi di scena degli scontri diretti all’emozionante contesa per il primo posto.
Chi, tra Solbiatese, Caronnese e Pavia riuscirà a mettere le mani sull’ambito trofeo?
In attesa del ritorno sui campi del 27 aprile (il campionato si è infatti fermato per due settimane causa Torneo delle Regioni e Festività pasquali), ecco il recap dei piani alti dando voce ai protagonisti di questo memorabile finale (il Pavia è in silenzio stampa).
Pavia
20 vittorie, 10 pareggi e 2 sconfitte, per un totale di 70 punti che la collocano al primo posto a braccetto con la Caronnese. Miglior attacco e terza miglior difesa del girone, chiuderà questo campionato con la gara casalinga contro la Sestese e la trasferta di Lentate.
Imbattuta dall’1-0 di Rho del 16 febbraio, la formazione di mister Bellinzaghi è letteralmente a un passo da un traguardo a cui la Società e un’intera città ambiscono da anni.
Trascinata – in termini di gol – dal capocannoniere del girone Claudio Poesio e dagli altrettanto esperti Fabio Perna e Jean Louis Dugourd, la corazzata dei blues sta vivendo quella che potrebbe essere la sua migliore stagione degli ultimi tempi a fari semi-spenti, rilasciando raramente dichiarazioni (e non smentendosi in quest’occasione).
Caronnese
Al secondo anno dopo la retrocessione, i rossoblù hanno messo in chiaro fin da subito che questa categoria sta molto stretta ad una piazza come Caronno Pertusella. Solo per poche giornate, in avvio di stagione, si sono trovati a metà classifica, per poi dare il là a un percorso che li ha progressivamente portati a guadagnare posizione dopo posizione, fino a insediare la zona playoff, accorciare sempre di più le distanze dalla vetta e, in quest’ultimo sprint, raggiungerla a fianco del Pavia. Risale al 25 gennaio l’ultima delle due sconfitte riportate dai rossoblù, proprio contro i diretti avversari della Solbiatese. Il calendario, per loro, prevede ora due partite in casa, contro Ispra e Rhodense. “Saranno 180 minuti al cardiopalma – dichiara il tecnico Michele Ferri –. Dovremo affrontarli con lo spirito giusto, come abbiamo sempre fatto finora, e giocarci le nostre carte per provare a raggiungere un obiettivo prestigioso che per noi sarebbe un sogno. Intanto posso dire che siamo felici e orgogliosi di essere arrivati fino a qui, perché credo che sia il giusto premio per la società e per questi ragazzi che non si sono mai persi d’animo e hanno lavorato tutto l’anno con costanza e sacrificio. Ora siamo consapevoli che i dettagli faranno la differenza, anche a livello mentale: saranno due partite delicate dove probabilmente riuscirà a spuntarla chi sbaglierà di meno. È anche vero che nel calcio può sempre succedere di tutto e che a volte il risultato può essere determinato dagli episodi, ma noi cercheremo di farci trovare pronti sotto tutti gli aspetti”.
Con una classifica così corta, il massimo rischio che corrono le tre contendenti è in un certo senso quello di cadere in piedi, con la seconda possibilità di una post-season in cui continuare a lottare per lo stesso obiettivo. “Il gruppo sarebbe senza dubbio pronto – continua il tecnico –, ma i playoff sono partite complicatissime in cui possono sorgere tante altre difficoltà. Come dico sempre ai ragazzi, ora dobbiamo pensare partita dopo partita, settimana dopo settimana, e andare avanti su questa strada che ci ha portato a fare tutti questi punti. Dovremo cercare di scendere in campo liberi mentalmente, anche se a questo punto della stagione il peso della situazione si fa inevitabilmente sentire…”
Un peso che i rossoblù stanno sopportando anche in queste settimane lontano dai campi. “Diciamo che questa sosta non è il massimo – conclude Ferri –. Vero che è così per tutte le squadre, ma noi ci trovavamo in un ottimo stato di forma e doverci fermare è stato un peccato, ma va bene così”.
Solbiatese
La beffa di un primo posto sfuggito proprio sul più bello. La determinazione di andarselo e riprendere come ciliegina sulla torta di un’annata trascorsa quasi sempre in vetta. Per farlo, i nerazzurri avranno bisogno di due vittorie su due, prima al “Felice Chinetti” contro il Mariano, poi in quel di Seveso contro la Base 96. E ciò potrebbe anche non bastare…
Attualmente in terza posizione a -1 dalle dirette avversarie, la truppa di capitan Scapinello deve anche stare alla finestra, con un occhio puntato a Caronno Pertusella e l’altro a Pavia. Imbattuti dal 2-0 di Rho che costò l’esonero di mister Tricarico, i ragazzi di Grieco sono insieme ai rossoblù la miglior difesa del girone, con appena 22 reti subite in 32 giornate.
“Sarà un finale di stagione avvincente – commenta proprio il tecnico Vito Grieco –. Questa sosta a dire il vero potrebbe essere una fortuna o una sfortuna – dipende dai punti di vista –, perché da un lato chiaramente si vorrebbe sempre giocare, dall’altro speriamo di poter recuperare qualche infortunio. In questi giorni dovremo prepararci per bene, sapendo che il nostro destino in un certo senso non dipende più solo da noi ma è anche nelle mani degli altri. Dobbiamo sperare di fare sei punti e che dagli altri campi arrivi qualche risultato a nostro favore… Purtroppo nello scontro diretto con il Pavia, pur avendo fatto una grande prestazione, non siamo riusciti a vincere, e quei due punti in più ora avrebbero fatto la differenza“.
A quota 69, la Solbiatese, oltre a fare il suo, deve anche tenere le dita incrociate. “Ci servirebbe un doppio passo falso, in contemporanea – continua Grieco –; qualcosa di abbastanza improbabile, ma dopotutto il calcio è imprevedibile. Ormai il senno di poi serve a ben poco e dobbiamo solo fare del nostro meglio in tutte e due le gare. Con il Mariano sarà un impegno difficilissimo e quello che cerco di trasmettere in spogliatoio in questo momento è di pensare solo a noi stessi, senza sprecare energie per guardare i risultati degli altri. Vada come vada, è sempre meglio gareggiare per qualcosa di importante piuttosto che fare un campionato anonimo. Da parte mia, posso solo ringraziare la squadra, perché in queste undici partite da quando sono subentrato siamo rimasti imbattuti e abbiamo lottato insieme condividendo un unico credo calcistico. Siamo anche stati penalizzati dagli infortuni, perché proprio nel nostro momento migliore abbiamo perso dei giocatori importanti e schierare una formazione diversa dalla migliore possibile che si ha in testa non è mai semplice, ma devo dire che tutti si sono fatti trovare pronti e si sono dimostrati all’altezza”.
Silvia Alabardi