Finisce con la quarta sconfitta consecutiva per 79-92 la partita della Pallacanestro Varese contro la Dolomiti Energia Trento. Una sconfitta che arriva in un contesto surreale di un palazzetto ammutolito e di una curva che, seguendo l’esempio dell’AD biancorosso Scola, abbandona il proprio posto ben prima della fine del match.

E’ la fotografia di una squadra senz’anima e senza cuore, nonostante la Heart Night, che pare ormai giunta al capolinea di una gestione tecnica esautorata dagli stessi giocatori in campo.

“Trento ha giocato una partita migliore della nostra, complimenti a loro ed al loro allenatore. Abbiamo fatto tantissimi errori, non abbiamo giocato bene ma penso che la squadra abbia lottato stasera. Non è sufficiente questo, non siamo contenti ma penso che la squadra se continua a giocare in questo modo può uscire da questo momento, che non è il migliore. Dobbiamo trovare il modo di mettere i giocatori in campo nella migliore maniera possibile e stare insieme”, esordisce coach Mandole in conferenza stampa.

SE GLI AMERICANI LO SEGUONO: “Io penso che loro sono con la squadra, stanno cercando il modo di giocare bene anche se oggi non l’hanno fatto, soprattutto Hands e Johnson. Penso che non abbiano giocato bene ma stanno cercando il modo per farlo”.

IL PROBLEMA SYKES: “Sicuramente ci aspettiamo moltissimo di più da lui. Lo abbiamo portato qui per essere il giocatore che è stato 5 anni fa e non lo sta facendo. Il nostro lavoro è quello di cercare di rimetterlo in forma. E’ professionismo ed il rendimento deve essere alto. Penso che dopo stasera le conversazioni con lui saranno più dirette per fargli capire quanto di più abbiamo bisogno di lui. Abbiamo bisogno per uscire da questa crisi di un giocatore diverso dal Keifer di adesso”.

BRADFORD RIMARRA’?: “Ha il contratto fino a fine febbraio, poi vedremo tra tre settimane cosa fare. Siamo sul mercato pronti a cambiare ma non lo facciamo tanto per ma solo per migliorare. Dobbiamo fare una mossa che abbia impatto positivo nella squadra”.

DIFFERENZA DAL PUNTO DI VISTA TECNICO CON TRENTO: “Trento ha fatto benissimo, noi abbiamo lottato giocando male. Fischi e negatività fanno male alla squadra e questo incide anche sul nervosismo globale”.

LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI: “Alla fine il risultato pesa, capisco il malcontento della gente. Mi piacerebbe ci sostenesse di più ma posso capire che ora non siamo felici. Dobbiamo riportarli noi dalla nostra parte”.

Enormemente soddisfatto della vittoria coach Paolo Galbiati che continua a guardare tutti dall’alto al basso della classifica con la sua Trento: “Abbiamo fatto una buona partita, rispettando il piano match. Non è stata una due giorni facile, venivamo da una trasferta difficoltosa a Istanbul poi venerdì mattina si è rotto Bayehe e il gruppo ne ha risentito. Avevamo chiesto solidità alla squadra per non far accendere Librizzi e prendere schiacciate da Kao. Volevamo chiudere bene sulle caratteristiche specifiche dei giocatori come Hands che ha tirato male, quindi faccio i complimenti ai miei ragazzi per come hanno giocato. Prima che Bayehe si rompesse c’era una certa frizzantezza che spero la squadra ritrovi. Questo infortunio ci ha cambiato le carte in tavola, soprattutto a livello di rotazioni dove cerchiamo sempre di fare un turnover rapido per giocare ad un alto ritmo. Speriamo Zukauskas ritrovi presto la migliore condizione, poi in Coppa Italia può succedere di tutto, soprattutto con Milano e Bologna dalla stessa parte del tabellone. Può vincerla chiunque, a livello di morale ci arriviamo carichi perché vincere aiuta a stare bene. Sono partite secche, giochiamo in un palazzetto ovattato, dovremo riuscire a calarci al meglio nella realtà della competizione fin da subito”.

SU VARESE DICE: ” Mi dispiace vedere Varese in questa situazione, è una piazza dove sono stato da Dio ed umanamente mi dispiace. Mi sono commosso per gli applausi ricevuti, i legami che crei sono la cosa più bella del basket, nonostante sia stato qui solo un anno. Spero che il pubblico non lasci la squadra, mi è dispiaciuto vedere la curva andare via. Non mi piace parlare degli altri però, spero che tutti abbiano a cuore quella che è la Pallacanestro Varese e trovino il modo di salvarla”.

Alessandro Burin

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