A Shangai si sono rivisti segnali del vero Mattia Bellucci, ma non è bastato. Il tennista varesotto classe ’01, dopo aver superato per 7-6 6-1 Adam Walton al primo turno, ha dovuto dire addio al Master 1000 della metropoli cinese per mano di Tomas Machac, capace di sconfiggerlo per 6-3 6-4 nei trentaduesimi di finale.

L’allievo di coach Fabio Chiappini, infatti, ha superato agilmente il primo round della rassegna cinese e, dopo un primo set di rodaggio, ha stacco definitivamente l’australiano numero 77 ATP Adam Walton, riuscendo ad accedere al secondo turno senza particolari fatiche. Nella mattinata di oggi, però, non è riuscito a replicare quanto di buono fatto nel match inaugurale, dovendo cedere il passo a un Tomas Machac più forte, più esperto e più freddo e concreto nei momenti importanti. Il ceco classe 2000, attualmente numero 22 della classifica mondiale, è un giocatore completo e mai banale da affrontare e sui campi veloci esalta le sue caratteristiche. Nonostante una forma fisica non al top, è comunque riuscito a superare l’ostacolo Bellucci, proiettandosi al terzo turno del Master1000 asiatico. un 6-3 6-4, quello inflitto da Machac a Bellucci, figlio di due soli break, arrivati a fine set, a testimoniare quanto detto sullo spesso maggiore del nativo di Beroun nei momenti clou dell’incontro.

Durante la partita è arrivato anche uno spettacolare tweener (colpo sotto le gambe con spalle al campo, ndr), uno di quei colpi “alla Bellucci” che hanno fatto saltare in piedi il pubblico cinese per applaudire il gesto tecnico del mancino cresciuto a Castellanza. Al netto di tutto, è un periodo contraddistinto da alti e bassi per Bellucci che, da quando è entrato stabilmente in top100, sta facendo fatica a trovare continuità, nonostante una buonissima posizione nel ranking (attualmente numero 64 ATP, ndr). L’obiettivo per il varesotto è quello di poterla trovare in questo finale di stagione e sognare così un nuovo best ranking.

Filippo Salmini

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