
Il fenomeno della Kings League è sempre più pervasivo e travolgente: il format fresco e innovativo della competizione calcistica nata in Spagna, su spinta dell’ex difensore del Barcellona Gerard Piquet, ha presto contagiato il mondo intero, e l’Italia non poteva non essere risucchiata dal vortice della passione. Da lunedì 3 febbraio è infatti iniziata la Kings League Lottomatica.sport, il primo campionato italiano (con trasmissione di alcune partite su Sky): tutti i match saranno visibili in diretta gratuitamente sugli account ufficiali della Kings League Italia, da Twitch (kingsleague_it) a TikTok (kingsleague_it) passando per il canale YouTube (Kings League Lottomaticasport Italy).
Numeri da capogiro per la prima serata e, dopo il turno di riposo della settimana corrente, i riflettori sono già accesi per lo spettacolo di lunedì 17 febbraio. Tante star (da youtubers a ex stelle del calcio), ma anche tanti volti noti della provincia che sono stati selezionati nei roster delle 12 squadre partecipanti. Tra questi figura Matteo Maddalena, attaccante classe ’05 del San Michele, che è protagonista sui campi della Kings League con la maglia dell’FC Zeta, team allenato dall’ex Milan Cristian Brocchi, di cui sono presidenti lo youtuber ZW Jackson e il campione del Mondo 2006 Luca Toni.
Vittoria agli shootout la prima giornata contro Alpak FC (proprio ai rigori Maddalena ha risposto presente) e importanti ambizioni in vista delle prossime uscite, a cominciare dall’imminente sfida a Gear7 FC. “Non ci nascondiamo – commenta Maddalena – perché abbiamo un enorme potenziale: penso ad un certo Hachim Mastour, ex Milan, ma anche a Matteo Perrotti e Axel Gullin, senza dimenticare un portiere del calibro di Samuele Venturi e tutti gli altri miei compagni. Sia dalle amichevoli che dalla prima uscita abbiamo avuto ottime sensazioni e siamo pronti a confermarci”.
Come sei entrato a far parte della Kings League?
“È nato tutto per caso. Ero con dei miei amici e ci siamo imbattuti nel link postato da uno dei presidenti delle 12 squadre iscritte: mi hanno convinto a compilare il modulo apposito e a realizzare un video di presentazione da mandare. Inizialmente l’avevo preso quasi come una cosa da fare tanto per, finché non mi è arrivata una mail per informarmi che ero stato selezionato per un provino. Al tryouts di Torino del 5 dicembre sono stati scelti 120 giocatori, 12 per squadra, e io sono stato draftato da ZW Jackson e Luca Toni. Per i due mesi successivi ci siamo allenati insieme una volta a settimana, a Buccinasco che è logisticamente bene o male comodo per tutti, e da lunedì 3 febbraio abbiamo iniziato il campionato”.

Qual è il potenziale di un campionato del genere?
“Enorme, e sono certo del fatto che in Italia avrà ancor più successo: molti ragazzi preferiscono guardare una partita di Kings Leauge, molto più spettacolare e movimentata grazie alle sue regole speciali, piuttosto che una partita classica. La prima giornata, paragonata ai dati della Serie A, ha avuto riscontri clamorosi con un’utenza addirittura maggiore rispetto alla massima divisione italiana”.
Viene inoltre data l’opportunità a chi, come te, arriva da contesti regionali.
“Esatto. Io stesso, ad esempio, ho scelto di scendere di categoria passando dall’Olimpia al San Michele per una questione di comodità, in modo da avere meno pressioni e più tempo da dedicare alla Kings League. Anche per questo motivo penso che potrà avere sempre più riscontro fra i giovani, visto che dà a chiunque l’opportunità di condividere il campo con autentici fuoriclasse. Penso, giusto per fare un nome, a Ciccio Caputo: magari fino a due anni fa ce l’avevi al Fantacalcio, e ora te lo ritrovi davanti alla Kings League”.
Aspettative importanti: come pensi possano svilupparsi le prossime giornate?
“Noi non ci nascondiamo e, fin dal draft, siamo certi di avere un’ottima squadra che può arrivare fino in fondo. L’obiettivo è quello di andare ai Mondiali, e quindi chiudere fra le prime quattro per qualificarci, ma soprattutto di giocarci la vittoria fino alla fine: qualsiasi risultato al di fuori delle Final Four sarebbe una delusione (la vincitrice della regular season accederà direttamente alla semifinale; dalla seconda alla settima le squadre si sfideranno in un turno playoff per decretare le altre tre partecipanti, ndr)”.
A livello personale, invece, quali sono le tue ambizioni?
“Voglio sfruttare al massimo la visibilità che sto avendo, ma soprattutto voglio divertirmi e fare ciò che più amo al mondo. Questo, ovviamente, abbinato ai risultati: sarebbe fantastico poter andare al Mondiale”.
Matteo Carraro