
Sssh, parla Memaj. Anzi, non parla, ci pensa il campo a dire la sua, a raccontare del bomber del Cantello Belfortese classe ’92, che bomber lo è sempre stato anche quando segnava poco e litigava con una caviglia in disordine, ma che ha voluto rimettersi in gioco proprio per capire se i suoi livelli fossero ancora quelli del leader che spacca le partite con carisma e qualità e che trascina la squadra. La risposta l’ha affidata ai 21 gol in 29 partite (di cui 4 rigori) e ad una serie di prestazioni da vero top player, oltre al riconoscimento di essere fra i primi 5 dei candidati al Pallone d’Oro di Prima Categoria, con tanti allenatori che hanno fatto il suo nome al momento delle nomination. Riuscirà a vincerlo? Lo scopriremo lunedì 5 maggio alle Ville Ponti (ingresso gratuito).
Misir, che giudizio puoi dare sulla stagione a livello personale e di squadra?
“Mi sono rimesso in gioco dopo un periodo un po’ difficile ed un anno di stop, sono felice di essere tornato ai miei livelli ma il merito va assolutamente condiviso con la squadra. Ho fatto una stagione in linea con le mie aspettative anche se si può sempre fare di più, però devo dire che mi sono proprio divertito, che me la sono goduta; quanto al Cantello Belfortese credo che la nostra attuale posizione rispecchi il nostro valore, è stata costruita una squadra giovane che con qualche innesto potrà togliersi delle belle soddisfazioni, qualche inciampo, qualche punto perso di troppo fanno parte del percorso di crescita”. E pensare che qualcuno ti dava per finito…“Vuoi sapere se mi sono tolto qualche sassolino dalla scarpa? (ride ndr). Sì, qualcuno ma sinceramente non sono una persona che ha mai dato troppo peso alle parole, ho risposto con i fatti e va bene così, anche perché dopo questa annata ho deciso di smettere, mi ritiro per dare priorità alla mia famiglia e con una campionato all’altezza, sono felice così”.
Secondo te, perché dovresti vincere il Pallone d’Oro? A chi, invece, lo daresti?
“Ho fatto una bella annata ma non so perché dovrei vincerlo io rispetto a qualcuno altro, sicuramente se dovessi assegnarlo a qualcun altro il primo nome che farei è quello di D’Ascanio, l’attaccante dell’Antoniana, al di là del fatto che mi ha superato in classifica marcatori (23 gol fatti fino ad oggi ndr), è un giocatore che non conoscevo e mi è piaciuto tantissimo, ma lo dicevo già nel girone d’andata, parlando con i miei compagni, quanto fosse forte, dopo di lui, invece, ci metto Pivato (France Sport ndr), ci siamo scambiati anche dei messaggi di complimenti, è giovane, può avere un grande futuro davanti a sé”.
A chi dedicheresti il premio in caso di vittoria?
“Senza dubbio alla mia famiglia, che mi sostiene sempre e mi accompagna, anche perché è una famiglia che si sta allargando visto che tra qualche mese diventerò di nuovo papà, e poi proprio al mio papà, che non c’è più, ma che è sempre con me”.
Mariella Lamonica