Ecco, magari l’ottimismo della volontà potrà ancora dare alla Pro Patria qualche chance di playout. Ma il pessimismo della ragione insegna che sull’orrendo 0-0 di ieri contro il Caldiero potrebbero essersi (o si sono?) infrante le ultime residue speranze di agganciare i mata mata salvezza. Perché sebbene i pareggi delle 4 squadre che precedono in classifica i biancoblu abbiano congelato identici distacchi in classifica (la Pro Vercelli a più 9 sarebbe comunque salva), non mettere a frutto la 29^ con i termali è un delitto difficilmente sanabile. Circostanza talmente evidente che pure lo “Speroni” ha accolto il punto stiracchiato con i veneti con (prima) mugugni e (poi) fischi prossimi alla palese contestazione.

Per Massimo Sala, il logico approdo del gruppo sarebbe il lettino dello psicanalista: “Abbiamo sentito l’ansia. Non siamo stati tranquilli e abbiamo sbagliato tanto a livello tecnico. Questa partita doveva darci la svolta. Dobbiamo avere le spalle larghe per ascoltare quello che dicono i tifosi. E accettare tutto. E’ chiaro che siamo delusi per i risultato. Volevamo vincere a abbiamo avuto tre punte in campo per tutti i 90’. Bisogna combattere la pressione. Non subirla. Se vuoi fare il calciatore”.

Barrare con X

La formazione tigrotta resta la squadra che pareggia di più in Serie C (13 volte). Ma non registrava una X da 10 gare (15 dicembre, 1-1 con la Pergolettese) e uno 0-0 (4 in stagione) da quello del 3 novembre con la Triestina. A Giovanni Terrani riesce bene l’analisi. Un po’ meno la prognosi: “Questa gara doveva essere affrontata con meno paura. Serve più sanguefreddo. La batosta degli ultimi 5’ di Lecco ci è entrata dentro. Dobbiamo scrollarla via”. La svolta alla Pro Patria è come la dieta: sempre meglio cominciarla domani.                               

Giovanni Castiglioni

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