
Continua a tenere banco e non potrebbe essere altrimenti, lo scontro tra la Curva Nord e Luis Scola dopo i fatti di domenica avvenuti nel corso della sfida tra la Pallacanestro Varese e la Vanoli Cremona, persa in maniera inopinata dai biancorossi per 85-87 dopo un tempo supplementare.
Un tema che ha scatenato l’acceso dibattito anche tra i tifosi e che oggi ci porta il pensiero di Edoardo Scola, che non ha nulla a che fare con l’AD biancorosso, che prende così posizione in merito a quanto avvenuto.
Quello a cui abbiamo assistito al termine della gara con Cremona esiste solo all’interno di culture becere, non può e non deve appertenere ad un contesto sportivo.
Io per primo ho criticato e continuo a criticare le scelte sportive e di management di Luis Scola, ma l’insulto NO!!!
Ripeto, si possono discutere le scelte del rooster, discutere sulle capacità o meno dei Dirigenti, ma non si può MAI colpire con l’aggressività a cui abbiamo assistito una persona, per di più davanti al figlio che a sua volta ne è rimasto fortemente ferito; un ragazzo così giovane che vede il proprio padre insultato in quella maniera che idea può farsi a questo punto?
Non verrebbe voglia anche a noi/voi di mollare tutto?
I veri tifosi non sono quella roba li!
El General ha fatto, e sta facendo davvero tanti errori sul piano sportivo, ma per quanto riguarda la parte amministrativa i fatti e i dati dicono tutt’altro.
Iniziamo dal fatto che dopo aver chiuso la carriera da noi ha deciso di investire nella Pallacanestro Varese, segno ovvio di come si sia trovato bene a tal punto di impostare la sua vita e quella della sua famiglia in questi luoghi meravigliosi, ha portato risorse, soprattutto sue, e ha ampliato le sponsorizzazioni che insieme agli abbonamenti dovuti alla passione dei tifosi, il consorzio e il Trust, continuano a permettere alla società di rimanere in vita, e non dimentichiamo l’ormai lunga unione col Cavalier Rasizza.
Sia chiaro, che se iniziassero a mancare alcune componenti di queste, viene messa a rischio in maniera ineludibile la vita stessa della Pallacanestro Varese, altre società sono sparite o stanno rischiando in tal senso.
Caro Scola, non ho idea in questo momento quali riflessioni lei stia facendo, e per quali emozioni il suo cuore stia palpitando, ma al di là degli errori commessi sul campo e che si possono correggere, voglio esprimerle tutta la mia solidarietà a livello umano.
In queste situazioni davanti a tanta pochezza non ci rimane che chiudere con le parole di Dante Alighieri:
“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”
Un sincero saluto dal suo omonimo
Edoardo Scola
Alessandro Burin