Dopo la commovente conferenza di Pozzecco, è toccato ad Attilio Caja presentarsi come nuovo coach della Openjobmetis Varese.

«Volevo cominciare ringraziando la società per la fiducia che sta riponendo in me -afferma il nuovo tecnico biancorosso-. Se sono qui è perché la situazione è complicata, ma sono convinto che con la volontà di tutti, e remando tutti uniti verso la stessa direzione, riusciremo a portare in porto la barca. Mi sento molto coinvolto ed estremamente partecipe; inevitabile quando si entra in un palazzetto come questo la cui storia parla da sola. Un allenatore italiano che non ha mai allenato a Varese non può dire di avere fatto un percorso completo».La presentazione di Attilio Caja

«I risultati maturati nell’ultimo periodo -ha continuato- hanno portato molto sconforto; questo è normale. Proveremo ad uscire da questa serie invertendo la rotta. In che modo? Trovando il prima possibile una vittoria anche se l’inizio non sarà per nulla semplice. Dopo le gravi perdite di Vescovi e Pozzecco dobbiamo compattarci sempre di più trovando le giuste motivazioni».

Come sarà la “coabitazione” con Pozzecco?
«So che ha avuto parole molto positive per me e di questo lo ringrazio. L’attaccamento che ha dimostrato nei confronti di Varese è qualcosa di straordinario. Ieri abbiamo parlato molto insieme e sono convinto che riusciremo a collaboare per il bene della squadra. Voglio fare bene anche per lui, perché so che ci tiene e se lo merita. È una risorsa di questa squadra e come tale cercheremo di valorizzarla».

La ricetta per salvare le sorti della squadra?
«Dobbiamo individuare i soldati che vogliono combattere. Poi cercheremo di ottimizzare le loro caratteristiche nel miglior modo possibile. Vedremo con la società se sarà possibile aggiungere qualche elemento. Sarà importante risolvere i mal di pancia di alcuni, valutando anche la situazione degli infortunati e degli acciaccati. Credo che la squadra ce la possa fare. Da parte mia c’è la massima fiducia e se tutti risponderanno bene sarò estremamente felice di continuare con questo gruppo».

Marco Gandini