CECCO: no, Beppe, non ci siamo… E’ passato più di un mese dal nostro ultimo colloquio, a dispetto di tutte le tue promesse. E in questo periodo ne sono successe di cose…
BEPPE: va beh, va beh, non mi pare che ci sia gente in lacrime e non mi pare di avere visto cortei di protesta per la nostra latitanza. Abbi pazienza, non ci sono stati morti e neppure feriti. Quanto agli eventi, quando le cose vanno male, i ribaltamenti e le capriole sono all’ordine del giorno, per cui non mi stupisce il fatto che sui due fronti del Varese 1910 e della Pallacanestro Varese ci sia stato di tutto e di più in quest’ultimo periodo.
CECCO: beh, la Openjobmetis pare si sia ben raddrizzata, invece il Varese è colato a picco, a dispetto di qualche acuto; esattamente come avevi previsto…
BEPPE: non credo di avere realizzato l’impresa del secolo prevedendo, già più di due mesi fa, che il Varese sarebbe retrocesso. Io sono sicuro che, immediatamente dopo il mercato di gennaio, anche al Varese tutti, o quasi tutti, fossero già convinti della retrocessione. Vorrei ricordarti che a fine dicembre, alla fine del girone di andata, il Varese aveva 25 punti conquistati sul campo, al netto dei 3 punti di penalizzazione, ed era in una posizione di classifica addirittura al di fuori dei playout. Poi, dopo il mercato, c’è stato il patatrac.
CECCO: non solo il mercato, anche gli infortuni…
BEPPE: indubbiamente, a cominciare dallo stop imposto a Neto Pereira, che nel girone di andata era stato il vero valore aggiunto della squadra di Bettinelli. Però, ripeto, deve fare riflettere il dato del girone di andata: 25 punti in classifica in 21 partite non significano statisticamente 50 punti a fine stagione, visto che nel girone di ritorno i pareggi sono più numerosi e automaticamente ci sono meno punti assegnati; però 25 punti in 21 partite possono diventare alla fine 46-47, non 36…
CECCO: attento, Beppe, 46-47 punti potrebbero non bastare alla fine di questo campionato per evitare i playout…
BEPPE: sono d’accordo, lavorare con i “se” e con i “ma” è sempre sbagliato. Però nessuno può impedirmi di pensare, di ipotizzare, di presumere che, in condizioni di normalità societaria, il Varese si sarebbe potuto salvare.
CECCO: il che significa…
BEPPE: il che significa che ciò che abbiamo sempre sostenuto è assolutamente vero.
CECCO: e cioè?
BEPPE: le responsabilità sono tutte di Nicola Laurenza. E lo dico e lo ribadisco con tutto il rispetto per la sua grande passione. Però ha commesso errori imperdonabili che spero lui stesso si possa perdonare e la sua famiglia riesca a perdonargli.
CECCO: tu hai sempre espresso questa tesi, però, quando ne ho parlato con altri interlocutori, questi mi hanno ricordato le responsabilità di Rosati e Montemurro…
BEPPE: naturalmente il “peccato originale” deve essere attribuito alla coppia di amministratori, in particolare ad Antonio Rosati, che dettava la linea e che ha creato il maxidebito, evitando di pagare Irpef e contributi oltre che i fornitori. Praticamente la stessa cosa che ha poi fatto con le sue cooperative e che lo ha condotto in carcere per sei mesi prima del rilascio per decorrenza dei termini a fine aprile.
CECCO: la stessa cosa?
BEPPE: in realtà, e lo dico da non esperto per cui potrei anche sbagliare, non è stata la stessa cosa. Per quanto ho capito, il debito verso l’erario fatto con il Varese (7,7 milioni di euro, secondo quanto ha poi reso noto Nicola Laurenza) era stato già rateizzato con l’Agenzia delle Entrate, mentre quello fatto con le cooperative di lavoro interinale era stato praticamente nascosto, ammesso che fosse possibile “nasconderlo”. Ad onor del vero i due imprenditori professano innocenza e il tempo ci farà sapere come sono andati veramente i fatti.
CECCO: altrimenti, se avesse nascosto anche quello fatto con il Varese, sarebbe dovuto finire ai Miogni. Sempre che i magistrati si fossero attivati…
BEPPE: eh beh, questo è un altro punto interrogativo: perchè a Milano è partita l’indagine a carico di Rosati e dei suoi soci? C’è stata una denuncia, c’è stato un esposto? O è stata soltanto l’ispezione della Guardia di Finanza che ha poi fatto intervenire i magistrati? Penso che non lo sapremo mai.
CECCO: anche al Varese, negli anni scorsi, c’era stata la visita della Guardia di Finanza…
BEPPE: sì, però probabilmente non erano state segnalate irregolarità tali da determinare un esposto alla magistratura. Come s’è detto, il debito verso l’erario era stato certificato ed era stata concordata la rateizzazione. I cosiddetti microdebiti, cioè quelli nei confronti dei fornitori, non potevano essere sanzionati. Del resto, quando due o tre aziende avevano presentato un esposto, era scattato il sequestro degli incassi, come ben ricorderai perchè i giornali ne avevano parlato.
CECCO: perciò tutto questo discorso su Rosati starebbe a dimostrare, a tuo parere, la responsabilità del povero Laurenza.
BEPPE: a me pare consequenziale ed è un discorso che abbiamo già fatto cento volte in passato: o Laurenza non si è accorto del maxidebito di 9,5 milioni, e allora è stato molto ingenuo, o se n’è accorto e allora ha compiuto un grosso errore di valutazione, ipotizzando di potervi in qualche modo far fronte. In ogni caso, è colpevole, ferme restando le precedenti responsabilità di Rosati e Montemurro nella creazione del debito (e senza ipotizzare che i due si siano messi indebitamente in tasca dei quattrini).
CECCO: chiudiamo con il Varese: che cosa prevedi?
BEPPE: io non sono per nulla ottimista ma mi fa piacere leggere che Silvio Papini, uno che per il Varese si è speso tanto e continua a spendersi, mostri invece un grande ottimismo circa la possibilità che qualcuno intervenga. Chi vivrà vedrà, restiamo in attesa…
CECCO: la Pallacanestro Varese ha detto di no ai soldi di Gianfranco Ponti…
BEPPE: io spero che i soci del consorzio abbiano valutato per bene la situazione e spero soprattutto che la situazione finanziaria del consorzio “Varese nel cuore” sia solida come i soci stessi dichiarano e non invece precaria come altri sostengono (ma in questi casi, si sa, le maldicenze galoppano). Certo che, se c’è stato un rifiuto, penso che le condizioni poste da Ponti fossero davvero inaccettabili.
CECCO: ho letto che Ponti avrebbe messo in discussione l’esistenza stessa del consorzio…
BEPPE: beh, il suo intervento avrebbe in effetti messo in discussione un valore fondante del consorzio e cioè il fatto che ogni socio vale per uno, a prescindere dalla cifra messa a disposizione. Un principio per certi versi discutibile e che in effetti sarebbe diventato impossibile da rispettare nel momento in cui un solo socio, appunto Ponti, avesse versato la metà del capitale. Quindi, per usare una bella frase (scusa se mi vanto), Ponti non avrebbe messo in discussione tanto l’esistenza quanto l’essenza del consorzio “Varese nel cuore”.
CECCO: Caja confermato?
BEPPE: penso proprio di sì. Ti confesso che non avrei pensato potesse fare tanto bene, invece ha preso una squadra molto difficile in una situazione molto difficile e ha saputo barcamenarsi più che bene. Non dimentichiamo un piccolo dettaglio che qualcuno ha giustamente sottolineato: se consideriamo la classifica delle ultime dieci giornate, quelle appunto in cui Caja ha guidato la Openjobmetis, Varese è quarta in classifica… Ma, prima di bollare Pozzecco di incapacità, dobbiamo anche pensare ai correttivi che sono stati poi apportati: alla resa dei conti, ad esempio (e al netto dei progressivi miglioramenti di Maynor), Jefferson è stato molto meglio di Daniel.
CECCO: e il nuovo direttore sportivo?
BEPPE: due velocissime considerazioni, poi chiudiamo. Io non prenderei nessuno all’esterno ma, come ha già detto qualcuno, valorizzerei le qualità di Massimo Ferraiuolo e di Mario Oioli, che potrebbero anche lavorare in coppia: si sti,mano, sono intelligenti e non si pesterebbero i piedi, anzi sono sicuro che collaborerebbero alla grande. Quanto a Simone Giofré, penso che abbia avuto il torto di agire sempre sotto traccia e di apparire pochissimo. E oggi, lo sai bene, se non appari non ci sei, non conti.
CECCO: più che esauriente. Io dico “alla prossima”, ma quando sarà la prossima?
BEPPE: Dio solo lo sa… Abbi fede e sarai ricompensato!

Cecco&Beppe