Piccinotti BorgomaneroValigie pronte per iniziare una nuova avventura e un bagaglio vuoto per riempirlo di esperienza da portare a casa. Il varesino, di Bisuschio, Samuele Piccinotti, centrocampista centrale che ha iniziato nelle giovanili del Varese e ha appena concluso la stagione in Serie D con la maglia dell’Inveruno, domani mattina partirà alla volta di Seattle, negli Usa. Volo da Milano a Londra e poi altre 10 ore d’aereo per atterrare ai confini del Canada dove però il clima è mite. Samuele indosserà la maglia dell’FC Tacoma, formazione che fa parte della NPSL (National Premier Soccer League), un campionato senza limiti di età, Piccinotti è classe ’94, che dura tre mesi da aprile a giungo più le fasi nazionali. Ne fanno parte anche le squadre Under 21 dei club di Major League Soccer. La particolarità è che non ci sono retrocessioni e promozioni. Ci si iscrive pagando una franchigia e non si rischiano “casi Parma”. Come ci è arrivato? Tramite le conoscenze del suo giovane agente Davide Marchino.

Piccinotti ha iniziato da giovanissimo nel Varese con mister Gennari, poi è passato negli Allievi allora guidati da Antonelli, in quell’anno si è anche aggregato alla Primavera di Mangia dove poi è stato allenato da Tomasoni, prima, e Bettinelli, poi. “Quegli anni sono stati fondamentali per la mia crescita – dice il giocatore -. In particolare i due con Gennari mi hanno formato tantissimo perché mi hanno fatto capire che cosa voleva dire giocare nei professionisti. Tutti gli allenatori mi hanno dato qualcosa, chi a livello tattico, chi come spirito. Sono nato come esterno e proprio Tomasoni mi mise in mezzo al centrocampo, ruolo che poi non ho più abbandonato”.  Lo scorso anno è passato in Serie D con la maglia del Borgomanero dove è rimasto sino a dicembre quando è passato all’Inveruno.

Piccinotti VareseCome mai la scelta di partire? “Ho sempre avuto voglia di vivere un’esperienza nuova all’estero e sono curioso di scoprire abitudini e culture diverse. L’ho sempre detto al mio procuratore che poi mi ha lanciato questa proposta. In America il calcio è in grande espansione e ci sono strutture al top. Visto che è in enorme crescita ci sono tanti osservatori e può essere una bella opportunità”.
Cosa ti aspetti? “Dal punto di vista del gioco il calcio è meno tecnico e tattico e più agonistico; come ambiente c’è tutta un’altra mentalità. Spero di crescere sia come calciatore sia umanamente. Oltre a essere un’esperienza calcistica, lo sarà anche di vita”.
Samuele vive con papà, mamma e due fratelli più piccoli, Tommaso e Gianluca, anche loro con la passione per il calcio. Qual è stata la reazione della tua famiglia una volta saputa la tua scelta? “Mio papà si è mostrato da subito entusiasmo; mia mamma invece all’inizio era un po’ titubante, ma l’ho tranquillizzata dicendole che starò visa solo pochi mesi. Sono tutti molto contenti per me”.

Elisa Cascioli