A poche ore dall’ultimo raduno programmato dal CT del ciclismo paralimpico azzurro Mario Valentini, a Roccaraso, Fabrizio Macchi ha raccolto il materiale tecnico nel negozio di Calcinate del Pesce del fido meccanico Roberto Pavarin. Per il corridore varesino quella di Londra sarà la quarta partecipazione ad una Paralimpiadi.
“Ormai ci siamo – risponde Macchi – Il quadriennio che ha preceduto questa Paralimpiade è stato intenso e gratificante. Ho vinto due campionati del mondo e medaglie sia ad inseguimento che a cronometro salendo quindi ogni anno sul podio dei primi tre al mondo. Ho cercato di migliorarmi in ogni minimo particolare lavorando in galleria del vento e sui materiali. Grazie a mia moglie e ai miei due figli sono cresciuto anche dal punto di vista umano. Cosa che mi ha permesso di preparandomi in un modo migliore e con un’energia diversa rispetto al passato”.
A Londra sarai in gara in quattro specialità.
“Inizio il 31 agosto con l’inseguimento su pista seguita il 2 settembre dalla novità della velocità olimpica, sempre su pista, in trio con Andrea tarlao e Pierpoalo Addesi. Il 5 settembre sarà la volta della cronometro su strada. E infine, il 6 settembre, la gara in linea con Roberto Bargna e Paolo Viganò”.
Lo zoccolo duro della squadra è consolidato da anni. Per l’unione e l’affiatamento è un bel vantaggio.
“Con Viganò, Addesi e Giorgio Farroni ci si conosce da anni ed eravamo insieme a Pechino nel 2008 – riprende Macchi – In più possiamo contare anche sul nostro ex compagno Fabio Triboli, campione paralimpico in carica nella gara in linea, a Londra come vice del nostro “guru” Mario Valentini. Ma anche con tutto il resto della squadra abbiamo formato un bel gruppo e quel che più conta una squadra forte”.
Nel folto e altrettanto forte gruppo degli handbiker figurano i tuoi due campagni del Team Barilla Alex Zanardi e Vittorio Podestà. Dall’azienda regina della pasta cosa si aspettano?
“Niente di particolare – riprende Macchi – con la costituzione del Blù Team la Barilla ha voluto supportare il sogno paralimpico del sottoscritto, di Alex e Vittorio. Noi la ricambieremo dando il massimo delle nostre possibilità. L’eventuale risultato positivo sarà un qualcosa in più al quale naturalmente tutti noi miriamo”.
Un film già visto in occasione delle Paralimpiadi è il tormentone Pistorius…
“Ecco appunto, siccome è un tormentone non voglio aggiungere altro. Gareggiare alle Olimpiadi era il suo sogno e lo ha realizzato. Sono felice per lui”.
Attività integrata, federazioni integrate, atleti tesserati per corpi militari. Sembra che la tanto auspicata integrazione sia stata finalmente raggiunta.
“Hai detto bene, sembra. Molto è stato fatto, altrettanto resta da fare. Sia le Federazioni dei normo che gli atleti con disabilità non erano e non sono del tutto pronti al gran salto. Prendiamo tutto ciò che di positivo è successo ma dobbiamo impegnarci, nessuno escluso, affinchè venga limato tutto ciò che ancora non funziona. In questo senso sarebbe utile una maggior chiarezza delle regole internazionali e a cascata su quelle nazionali”.
Ad esempio la creazione di federazioni paralimpiche come quella del nuoto, dello sci e del basket in carrozzina create dopo il passaggio dei rispettivi settori dal CIP alla FIN alla FISI e alla FIP…
Ma per la nostra chiacchierata hai dettato il titolo “vi farò divertire!” Cosa intendi?
“Gli sportivi della nostra provincia devono essere felici di vedere il sottoscritto e gli altri atleti varesini in gara alla massima manifestazione sportiva mondiale – sorride Macchi – Personalmente mi sento pronto come mai prima d’ora. Ancor più carico dal sapere di dover competere anche con avversari con due gambe.
Quindi sono pronto a divertirmi e a farvi divertire!”

R.B.