Il Varese ha i suoi problemi, la Pro Patria pure e non parliamo di governa il mondo del calcio della terza serie. In Lega Pro salta il banco, o meglio, salta il presidente Macalli e con lui tutto il consiglio direttivo. L’addio del presidente era nell’aria da tempo in considerazione della sfiducia manifestata dalle società appartenenti alla Lega Pro, che non avevano approvato il bilancio lo scorso 25 giugno, ed anche della squalifica di 4 mesi dal Collegio di garanzia del Coni, per una vicenda legata alla registrazione dei marchi del Pergocrema. Il presidente lascia dopo ben 18 anni di ‘gerenza’. Ora martedì il Consiglio federale della Federcalcio provvederà a nominare il commissario che guiderà la Lega Pro alle nuove elezioni.
“Se c’è la convinzione che qualcosa non quadra è meglio farsi da parte. In me non c’è nessuna delusione, ho tante società che fanno parte di questo campionato, molto virtuose e amiche. Non ho problemi di numeri, i problemi nascono quando si prendono ordini a pagamento”, ha commentato a caldo all’agenzia Italpress, Macalli.
Questa la composizione del consiglio direttivo che ha rassegnato le dimissioni: Archimede Pitrolo (Vicepresidente), Antonio Rizzo (Vicepresidente), Gabriele Gravina (Consigliere Federale), Alessandro Barilli (Consigliere), Walter Baumgartner (Consigliere), Walter Mattioli (Consigliere), Giuseppe Pasini (Consigliere), Pietro Vavassori (Consigliere), Claudio Arpaia (Consigliere), Mauro Ferretti (Consigliere), Giovanni Lombardi (Consigliere), Renato Cipollini (Direttore Generale) e Carlo Catenaccio U. (Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti).

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