C’è aria di festa in casa Greov, il F.C. Bernaschina conquista il titolo di Campione Nazionale di calcio a 7 giocatori per la stagione 2011/12. La formazione malnatese, alla sua seconda esperienza nazionale (l’anno scorso era giunta seconda) ha letteralmente dominato la scena finendo la kermesse senza sconfitte, con cinque vittorie ed un pareggio. Il fatto che rende ancora una volta più splendida la vittoria di questo gruppo è la partecipazione nella categoria dilettanti pur essendo una squadra di amatori. La differenza anche se sottile e che nei dilettanti è permessa la partecipazione di tesserati di categoria mentre negli amatori è limitata a soli due tesserati non superiori alla terza categoria. La forza di questa formazione è quella di aver saputo creare un vero gruppo dove vale l’uno per tutti e tutti per uno, con un mister come Carlo Poggi che spesso assume le vesti del buon padre di famiglia e si mette a far paternali per riportare alla umana ragione chi si è momentaneamente perso. Fra i pali, Davide Gigli non ha certo fatto rimpiangere la “vecchia saracinesca” Uslenghi; sarà forse meno prestante fisicamente ma nei momenti clou ha sempre saputo incutere fiducia alla difesa. Una solida difesa a tre costituita da due motorini instancabili quali Damiano Corrias e Silvano Negro, pronti ad ergersi a rocce insormontabili in caso di attacco avversario ma che diventano propulsori a reazione nelle ripartenze; al centro la torre Maurizio Zuin, padrone della propria area ma spietato incursore in quella avversaria. A dar man forte ai tre, quest’anno si è aggiunto l’eclettico Donato Pietrapertosa che sotto la cura di mister Poggi diventerà sicura pedina importante per la squadra. Centrocampo intercambiabile dove estro e precisione non conoscono avversari, si passa dalla tecnica di Maurizio Tasco e Fabio Gugliotta al controllo ragionato e dispensatore di Pietro Conconi per passare alle spine nei fianchi avversari, capaci di insidiose puntate a rete di Matteo Ballerio e Marco Zanello. Attacco di tutto rispetto con la potenza esplosiva di Sacha Girimonte, l’opportunismo di Emanuele Simonelli e l’astuzia di “vecchia volpe” di Alessandro Schiavulli. E poi… Carlo Poggi, un mister dall’apparenza bonaria, non soggetto a scenate in pubblico ma che negli spogliatoi riesce ad inculcare la grinta necessaria per affrontare ogni situazione, cercando di far capire che gli errori ci possono stare purchè se ne faccia tesoro. Dulcis in fundo, uno sponsor che ha voluto, seguendo le orme del padre, dar fiducia a questa banda così disomogenea ma così unita da formare un invidiabile gruppo. Complimenti a tutti.
Francesco Vergante