Continua l’alfabeto dell’Openjobmetis Varese che ripercorre il cammino della società biancorossa nella passata stagione. Ecco oggi la terza e ultima parte.

S come SCHEMI – O, se volete, giochi offensivi. Ad un certo punto dell’anno, più o meno all’inizio del girone di ritorno, ne ho contati una dozzina: “Head – Testa” (il più usato) e “Flash Down” (quello meno chiamato) ; “Thumb up – Pollice alto e ovviamente anche Pollice basso”; “1-Side”; “Ear”; “Corna basso e alto”; “5 Up”; più le opzioni per il contropiede (circa il 20% del totale); più i giochi contro zona; più i giochi per le rimesse dal fondo e quelle laterali. Più avanti ci sono stati altri adeguamenti da parte dello staff e ulteriori opzioni più utilizzate in coppa. Schemi che, va da sé, hanno avuto un’impennata clamorosa in termini di efficacia quando a centrocampo si è piazzato Wright. Così, giusto per ribadire che tutti gli schemi sono buoni, o viceversa fanno schifo, a seconda di chi ha in mano la palla ed è chiamato a scandire i tempi di gioco e di passaggio.

S come SHEPHERD, Jevohn – Qual è la versione corretta di Shepherd? Quella di un giocatore scostante, poco coinvolto, qualche volta assente, comunque negativo visto a Varese? Oppure quella di un atleta molto più brillante, positivo tecnicamente e mentalmente visto e apprezzato a Pesaro? La verità sul conto di “Gei” non la sapremo mai.

T come THOMPSON, Mychel – Altro mistero imperscrutabile, e ovviamente mai risolto, nella stagione Pallacanestro Varese. Tutti ci stiamo ancora chiedendo cosa sia successo a Mychel nel viaggio di trasferimento da Los Angeles a Varese. Ci stiamo chiedendo che fine abbiano fatto le buonissime credenziali che lo avevano accompagnato fino al suo atterraggio in Italia. Il “famoso” tiro dall’arco (oltre il 35% in carriera), l’uno contro uno, la capacità di creare soluzioni dal palleggio, la difesa energica, le letture, la comprensione del gioco? Mai visto nulla. Solo un giocatore che, sempre più triste, si è messo infilato in un angolo, quasi incapace di reagire. Un peccato perchè da lui ci si aspettava molto e sarebbe bello sapere cosa, davvero, non ha funzionato.

U come UKIC, Roko – Arrivato e accolto come un salvatore della patria, se n’è andato in sordina, fra mille polemiche anche a causa di una personalità ingombrante. Largamente previste. Perchè, dai, dopo averlo sentito in una conferenza stampa post-gara parlare di valori, e famiglia, e scelte ponderate, e riflessioni attente, anche a Pinocchio sarebbe sorto qualche dubbio.
E pensare che lui i tifosi avevano pure imparato il croato…

V come VANONCINI, Stefano – Primo assistente di coach Moretti, allenatore di alto livello, persona solida e senza fronzoli, consapevole del suo ruolo. Personaggio di gustosa ironia. Da conoscere e frequentare.

V come VARANAUSKAS, Ovidijus – Giocatore di squadra, se ce n’è uno al mondo. Un “sergentone” sempre utile, dedito a difesa, sacrificio, intensità, generosità. Sempre pronto per andare in battaglia.

W come WAYNS, Malik – Il giocatore senza capo né coda visto all’inizio della stagione, classico “combo” senza vere qualità da playmaker, né da “scorer” infallibile, certamente responsabile del cattivo avvio varesino, rigenerato nella testa e nell’anima dall’arrivo di Wright si è trasformato via via in una guardia più che decente. Con alti e bassi frequenti, ma decente.

W come WRIGHT, Chris – Secondo innesto decisivo della stagione dopo, quello già citato, di Kangur. Lampante dimostrazione di come un giocatore buono (ma non un fenomeno…), coscienzioso, lavoratore, disponibile a pensare e giocare di squadra – più importanti i 5 assist di media delle sue statistiche al tiro -, sia sempre utilissimo e richiesto. Se poi capisce il gioco, doti “leggermente” indispensabile per un playmaker siamo a cavallo. Non a caso con lui Varese ha cominciato al piccolo trotto e poi, nel momento più bello dell’anno, si è messa pure a galoppare. La mia impressione è che se lo rivedremo in città, a meno che Chris e i suoi procuratori non tirino troppo la corda alla voce “mucho mas dolares”…

ALFABETO 1^ PARTE
ALFABETO 2^ PARTE 

Massimo Turconi