pucci-premiazioneClaudio Pucci, per venti anni sulla pista del ghiaccio di Varese con la maglia dei Mastini, è stato un portiere che con i gialloneri ha raggiunto la serie A. Nel 2003, oltre a giocare con Varese, ha iniziato ad allenare i portieri del settore giovanile del Lugano. Dopo un biennio in terra elvetica è tornato nella Città Giardino e nel 2007 ha intrapreso la carriera come direttore sportivo concludendo la sua avventura nel 2011.
L’hockey è sempre stata la mia passione e il palaghiaccio la mia seconda casa. Fino a pochi anni fa la mia vita ruotava intorno ad un disco e dei pattini poi ho deciso di dedicarmi completamente alla mia attività attuale (Amministratore del Centro Beccaria ndr). I miei figli, Alessandro e Matteo, hanno ereditato la mia passione, Alessandro pattina già, Matteo per ora nuota, ovviamente al palaghiaccio, e scalpita pure lui“.

Ora l’avventura politica, perchè sei sceso in campo?Paolo Orrigoni mi ha voluto nella sua squadra e questo mi ha fortemente motivato oltre che inorgoglito. L’ho vista subito come un’opportunità per poter mettere la mia esperienza del mondo hockey al servizio della comunità. Il primo passo è sicuramente quello di migliorare le strutture, appena ho capito che l’idea di ristrutturare il palaghiaccio era concreta mi sono buttato a capofitto. L’attuale gestione dell’impianto ha già un progetto ben chiaro e sono certo che dargli continuità sarebbe un’ottima cosa“.
Sono molti anni che si parla di ristrutturazione del vecchio comparto del palaghiacciocontinua Pucci  -. Ora è arrivato il momento di fare, di rigenerare ed innovare. Non è nostra intenzione mettere delle “pezze”, ma operare una graduale e sostanziale trasformazione della struttura e dell’intero comparto affinché possa diventare il fiore all’occhiello dello sport varesino. In primo luogo si interverrà sulla vetusta copertura (vetri compresi) con una riprogettazione degli spazi interni, anche al fine di rimodulare l’eccessiva capacità ricettiva in termini di spettatori ed utilizzare tali spazi in modo più proficuo. Avere un palaghiaccio da 2500 spettatori non ha più senso. Crediamo che 1000-1500 siano più che sufficienti. Si interverrà sulla parte di accoglienza, spogliatoi e servizi igienici garantendo anche ai nostri atleti con disabilità di poter sfruttare gli spazi del palaghiaccio e della piscina senza alcuna barriera architettonica. La piscina ed il verde esterno saranno organizzati per prevedere attività sportive a 360 gradi: dal nuoto al tennis, dal calcio al beach volley. Non mancheranno spazi per le famiglie con aree giochi per i più piccoli e spazi “ad hoc” (per esempio toilette con fasciatoi per i bambini)”.

pucci claudioUna vera e propria cittadella dello sport? Il nostro obiettivo è quello di trasformare l’intero comparto in una città dello sport che potrà attirare atleti e squadre intere, nazionali ed internazionali, anche con la sinergia delle vicine strutture alberghiere. Tutto questo in che modo? Attraverso una partnership pubblico-privato affinché quest’ultimo possa avere i profitti necessari per tenere vivo il comparto e l’amministrazione per trasformare una spesa in un investimento con un ritorno in termini di quantità e qualità dei servizi. Voglio infine ricordare che il palaghiaccio è l’unica struttura sportiva di Varese senza una intitolazione. Personalmente mi piace immaginare che un giorno possa avere quello di Gaetano Merzario. Al di là di ogni colore politico, solo per onestà intellettuale”.

Michele Marocco