Dino De Simone, nato a Varese il 6 marzo 1973, è il nuovo assessore per l’Ambiente, il Benessere e lo Sport del Comune di Varese. Laureato in Scienze Ambientali, ha ricoperto la carica di presidente cittadino di Legambiente dal 2005 al 2015.  Guardia Ecologica Volontaria per una decina di anni, si è concentrato sull’attività di educazione e sensibilizzazione ambientale, di vigilanza del territorio e di pulizia di aree degradate. Dal 2000 lavora in società partecipate dalla Regione Lombardia, sempre sui temi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico. Ha collaborato alla redazione di studi e analisi sulla promozione dell’uso razionale dell’energia, del risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili, e ha collaborato a stilare numerosi Regolamenti Edilizi innovativi per la qualità energetica ambientale, lavorando anche alla redazione delle Linee Guida provinciali per la sostenibilità energetica in edilizia di alcune province, tra cui Varese.  È sposato e papà di Alessandro dal 25 dicembre 2014.

Ambientalista convinto, animatore della lista Progetto Concittaino, era uno dei 4 candidati alle primarie di dicembre. Ama la pallacanestro, sport che ha praticato e anche arbitrato. Presto si metterà in moto per contattare le società sportive cittadine: “Voglio parlare con tutti per conoscere le esigenze – le sue parole -. La giunta Galimberti sarà la giunta dell’ascolto. Per capire le situazioni va parlato direttamente con chi vive tutti i giorni una determinata realtà. Dobbiamo venire a conoscenza dei problemi e capire cosa possiamo fare. Un progetto conoscitivo da parte mia c’è già stato; personalmente sono venuto in contatto con diverse realtà e adesso dovranno esserci incontri istituzionali per programmare bene il futuro”.

Le priorità, quando a Varese si parla di sport, riguardano ovviamente le infrastrutture: “Siamo consapevoli di qualche carenza in merito e siamo pronti a trovare le risorse per intervenire”. Quello che preme a De Simone però è il discorso legato alla cultura sportiva: “Varese ce l’ha nel suo dna e va tirarta fuori inogni attività. Ci deve essere educazione attraverso lo sport che poi diventa aggregazione giovanile. L’Università dell’Insubria avrà un corso in Scienze Motorie e sarà un aggancio diretto. L’idea è di pianificare attività motorie per tutta la popolazione per migliorare il benessere. Parlo di rimettere a posto i campetti di periferia, di realizzare stake park, eccetera. Lo sport cambia lo stile di vita, insegna il gioco di squadra, a sopportare la fatica, il rispetto dell’avversario, l’idea di leadership. Così migliora tutta la società”.

Capitolo grandi eventi: canottaggio, Tre Valli, a Varese lo sport è legato al turismo. “Il grande evento traina l’immaginario collettivo; accanto ad esso deve esserci tutto il resto. Con la condizione economica attuale faremo qual che si può; è importante anche valorizzare gli sport minori e farli diventare eccellenze. Ci daremo da fare per cercare le risorse”.

Elisa Cascioli