Questione di giorni (pochissimi) e l’uscita dal cda biancoblu della SportPlus4You di Nitti e Collovati spedirà definitivamente nell’album dei ricordi la foto di famiglia del 15 settembre scorso. Da quel giorno hanno infatti tolto il disturbo (nell’ordine) prima mister Oliva (4 ottobre), poi il DT in pectore Ragazzoni (il giorno dopo), poi ancora il Direttore Generale Collovati (6 novembre). L’addio dell’ex presidente Nitti ridurrà quindi a due i reduci da quello scatto: Patrizia Testa e Nazareno Tiburzi. Curiosamente, sempre in quel “Come eravamo”, l’una a fianco dell’altro ed al centro della scena. Probabile che già allora avessero capito su chi si potesse fare davvero conto.

Spigolature a parte, la “nuova” Pro Patria (ri)nasce dalle ceneri della passata (terribile) stagione con una fisionomia societaria precisa. Al limite del brutale. Cioè, tutto (o quasi) sulle spalle di Patrizia Testa. Già perché al netto della sponda operativa di Tiburzi, di quella “politica” di Alberto Armiraglio e dell’imminente ingresso di Giuseppe Pirola come main sponsor (attraverso il marchio Unendo Energia), all’attuale presidente non restano che il proprio impegno e numerosi appelli (al momento) inascoltati. Con una notabile eccezione. Quella rappresentata da un ignoto investitore (e vecchia conoscenza tigrotta) cui la Testa il 24 giugno sul proprio profilo Facebook ha già riservato (in forma doverosamente anonima) un accorato tributo: “Solo un industriale è stato di parola e non gli posso dire grazie pubblicamente perché vuole riservatezza. Lui come me è mosso da amore e passione non certo da secondi fini”.

In realtà, sull’anagrafica del socio di minoranza (dovrebbe disporre del 10% delle quote) è in atto uno dei più clamorosi “io so che tu sai che io so” della storia recente della Pro Patria. Una congiura del silenzio rotta solo da qualche pissi pissi via social. L’ultimo (in ordine di tempo), regalato da Andrea Brasca (ex arbitro, recente candidato sindaco per la lista “Movimento X Busto” e possibile nuovo Team Manager biancoblu prima che la società facesse altre scelte) che l’8 luglio, a commento di un nostro articolo, ha affidato a Facebook un post dai toni sibillini: “Ma non c’è già il Sig. petenà che coi suoi soldi ha già imposto anche dei nomi???”.
Rivelazione, provocazione o cantonata? Ah saperlo…

Giovanni Castiglioni