Basteranno Salvatore Ferraro, Riccardo Barzaghi (il terzino sinistro ex AlbinoLeffe è in dirittura d’arrivo) e una punta ad alto coefficiente di gol a fare della Pro Patria una squadra da promozione? Domanda lecita. Risposta attesa a stretto (se non strettissimo) giro di posta visto che i tre profili di cui sopra sono nell’oroscopo biancoblu dei prossimi giorni. Il successo thrilling di Caravaggio (con appendice dagli undici metri) ha infatti lasciato in dote diverse certezze, qualche interrogativo e alcuni nodi da sciogliere. Tutto (più o meno) in parti uguali.

La ciccia su cui riflettere, quindi, non manca di certo. A partire dalle parole di Bonazzi che nel post partita non ha nascosto le magagne: “Siamo partiti bene, poi siamo calati e siamo diventati lenti e macchinosi, vedremo in settimana il motivo di questo calo”. Un’analisi che dovrà tener conto di aspetti tecnici e mentali. Sui primi la diagnosi è piuttosto chiara. La squadra ha già una precisa identità offensiva ma fatica a gestire la fase di non possesso. Se dalla cintola in su la qualità è evidente ma qualcosa va ancora registrato (ad oggi Bortoluz ha convinto più di Cappai), sotto la cintura gli imbarazzi sono palesi. E non solo per demerito del reparto centrali dove l’inserimento di Ferraro dovrebbe aggiungere mestiere e spessore. Sugli aspetti mentali invece il discorso è un po’ più complesso. Certamente i ripetuti cali di tensione sono figli anche (se non soprattutto) di un gruppo ancora in formazione. Questione di mentalità, sulla quale il tecnico seriano sta martellando sin dal giorno del raduno. A margine del match di ieri, Giuseppe Prevedini, DG biancorosso ed ex sindaco leghista della cittadina della Gera D’Adda, ha battezzato lo status tigrotto con un lapidario “Lavori in corso”. Etichetta appiccicata circa un mese fa a Biella anche dal tecnico del Borgosesia Dionisi. Impressioni, sia chiaro, magari anche luoghi comuni, che danno però l’idea di quanto la Pro Patria sia ancora un work in progress. O almeno così viene percepita da fuori.

Il tempo però c’è (seppur non moltissimo). Già perché dopo la Pro Sesto domenica in Coppa Italia, tra due settimane sarà già campionato con la Virtus Bergamo di Armando Madonna a fare le carte alla stagione bustocca. Un avversario da prendere con le pinze come sottolineato dall’ex Alessio Pala (a proposito, nessuna parentela con il portiere del Caravaggio), tecnico della Folgore Caratese ieri in visita amarcord sulle tribune del “Comunale”. Insomma, l’asticella sarà posta (da subito) già parecchio in alto. E (forse), è meglio così.

Giovanni Castiglioni