Mattinata di sorrisi, di strette di mano, di applausi e di canzoni. Mattinata di gioia per tutto il Varese Calcio che alle 12 in punto ha salutato la città giardino presentandosi ufficialmente. Il primo pensiero però, è stato per coloro che nel centro Italia stanno vivendo un vero e proprio dramma. “Se per noi oggi è una giornata di festa, non è così nelle zone colpite dal terribile terremoto – ha esordito il presidente del Varese, Gabriele Ciavarrella -. Per questo prima di iniziare invito tutti ad alzarci in piedi per un minuto di raccoglimento”. Sala stracolma, silenzio e poi applauso. La famiglia biancorossa è grande e compatta e si è radunata al gran completo: squadra, società, staff, settore giovanile, consorzio, addetti ai lavori e tanti tifosi ad assistere alla prima uscita ufficiale presenziata dall’amministrazione comunale.

“Essere qui per me oggi è una grande emozione – dice il sindaco Davide Galimberti -. E’ un onore perché Varese rappresenta la nostra città e perché nel mio passato sono stato un calciatore. Alla fine del mandato spero di vedere il Varese in Serie B o addirittura in A. La nostra è la città dello sport, i varesini si dedicano a praticarlo e questo ci ha spinto a lanciare l’idea di diventare città europea dello sport per il 2018. Questo consenitrà di realizzare opere e interventi per il miglioramento degli impianti sportivi e farà da stimolo ad aumentare la iniziative. Auguro una grandissima stagione al Varese facendo l’in bocca al lupo a tutti. Verremo a vedervi”.

Queste le parole del vicesindaco Daniele Zanzi, tifosissimo del Varese che si è seduto al tavolo con l’immancabile sciarpa biancorossa al collo: “Ci vediamo sugli spalti da sempre, io, mio figlio e mia moglie ci siamo già abbonati e ci vedremo anche in trasferta. Vi assicuro che ci sarà la vicinanza dell’amministrazione alla squadra”.
Presente anche Dino De Simone, assessore allo Sport: “Sono emozionato – dice – e spero che la stagione sia bellissima. Saremo affianco al Varese e vorrei che il Varese fosse in mezzo alla città e ai ragazzi”. 

Dopo i saluti di benvenuto, la vera e indiscussa protagonista della mattinata è stata la nuova maglia del Varese, presentata in gran stile e subito indossata dal primo cittadino.
Poi spazio alla squadra. I giocatori, chiamati ad uno ad uno, si sono sistemati tutti intorno al tavolo: Viscomi, Giovio e Luoni hanno ricevuto l’applauso più caloroso. Poi è stata la volta di mister Ramella e del suo staff: “Sono arrivato qui nel 69-70 – dice il tecnico -. Mi mancava allenare la prima squadra e finalemente ho realizzato il mio sogno. Sono felicissimo di essere tornato a casa mia”.
“Sono c
ontento per l’uomo Ramella – le parole del vicepresidente Paolo Basile -, so quanto ci teneva, gli abbiamo dato fiducia e non farà rimpiangere altri allenatori del passato che hanno fatto bene. Ha un grande attaccamento maglia e alla città e per questo darà ancora di più di quello che ha dato ad altre piazze.  L’obbligo morale e sportivo è di tornare presto tra i professionisti, ma quello che preme a me personalmente è non dover più rivivere gli incubi del passato. Lo dico da tifoso. È la società che deve vincere ripartendo dai giovani e dando loro strutture e senso di appartenenza”.

“Siete in tanti e non ce lo aspettavamo – esordisce Piero Galparoli -, speriamo sia di buon auspicio per gli abbonamenti. Abbiamo bisogno del sostegno del pubblico e degli imprenditori. Gagà ci ha permesso di ripartire con forza ad entusiasmo, abbiamo poi l’aiuto di Api, Colombo, con le sue aziende, ha contribuito a costituire il consorzio Varese Calcio. Tigros, Openjob, Econord sono le aziende che sono con noi anche quest’anno; abbiamo poi rinnovato il legame con Relais sul Lago, Top Level e Happy Dog”.
“Siamo ripartiti un anno fa e vedendoci ora dico che abbiamo compiuto il passo giusto; era l’unica strada da percorrere – aggiunge Enzo Rosa, uno dei soci fondatori -. Per far diventere Varese la città dello sport, la nostra squadra deve tornare tra i professionisti per dare felicità e orgoglio a tutti noi”.

Dopo la maglia e la squadra al gran completo, è toccato al nuovo inno del Varese (ascoltalo qui) scritto da Luca Fraula e Alex Gasparotto, autori della musica, e da Paolo Franchini che invece ha pensato al testo. Un primo ascolto iniziale per tutta la sala, poi un secondo, stavolta cantato tutti insieme. Un inno apprezzato da tutti che partirà al “Franco Ossola” e che stavolta non sarà dimenticato.

Elisa Cascioli
Foto Domenico Ghiotto – Agenzia Blitz