Sarà difficile, anzi, impossibile che stavolta Alessio Dionisi faccia il tifo per i biancorossi come fece, lui senese, in occasione dell’ultima sfida a Masnago tra il Varese e il Siena. L’ex calciatore, di Abbadia San Salvatore, nell’anticipo di sabato guiderà il Borgosesia all’assalto del fortino di Ferri e compagni (nessun gol subito in tre partite) e i doveri contrattuali, oltre che il desiderio di affermarsi nel nuovo ruolo, gli impediranno di dare ascolto alle ragioni del cuore. Sì, del cuore, perché Dionisi, dopo due sole stagioni giocate all’ombra del Sacro Monte (dal 2005 al 2007), di cui la prima memorabile per la promozione in C2 con la squadra allenata da Davis Mangia, nella Città Giardino ha messo radici.

Contro la squadra di Ramella, il Borgosesia schiererà un altro ex, Luca Zamparo, classe 1994, punta centrale di un metro e novanta, che dalle giovanili del Varese è arrivato al Borgosesia dopo esser passato per la Varesina. A far da contrappunto l’attaccante biancorosso Luca Piraccini, che nel gennaio scorso approdò a Masnago proprio dal Borgosesia e diede il suo prezioso contributo alla marcia trionfale della squadra di Melosi, mettendo a segno 10 reti nel solo girone di ritorno, sette gol in meno di quelle che Luca, figlio dell’ex biancorosso Rinaldo, aveva segnato nell’intera stagione 2014/15 con la compagine piemontese.  Un altro bomber, ma di molti anni fa, ha vestito sia il biancorosso sia il granata dei sesiani e dalle nostre valli spiccò il volo per un’onorevole carriera in serie A: Domenico Penzo, classe 1953, punta centrale della Primavera del Varese in cui giocavano due futuri campioni del mondo, Claudio Gentile e Giampiero Marini, arrivò a militare, senza però “sfondare”,  in grandi squadre come la Juventus, in cui avrebbe dovuto prendere il posto Bettega, la Roma e persino il Napoli di Diego Armando Maradona  ma ha scritto comunque il suo nome nella storia del calcio per il secondo posto nella classifica dei marcatori (con 15 reti) alle spalle di Michel Platini,  ottenuto quando, nella stagione 1982/83, vestiva la maglia dell’Hellas Verona.

Per trovare un precedente del confronto in programma sabato al “Franco Ossola”  bisogna andare indietro nel tempo fino ai primi Anni Cinquanta. L’unico incrocio in campionato tra il Varese e il Borgosesia (fondato nel 1925) risale infatti alla stagione 1952/53 del torneo di IV serie, l’attuale serie D. La duplice sfida si concluse con una vittoria per parte: il 16 novembre del 1952, allo stadio di Masnago, intitolato due anni prima a Franco Ossola perito nella sciagura di Superga, i biancorossi vinsero per due reti a zero; nella partita di ritorno, il  1° marzo del 1953, sul campo sesiano, furono i padroni di casa a prevalere per 2 a 1. Riguardo all’incontro di andata, va ricordato che,  a prescindere dal netto successo, i biancorossi disputarono una pessima partita “contro i modestissimi sesiani”, come scrisse, nel suo puntuale e critico resoconto Mario Lodi, l’allora cronista sportivo della Prealpina, che dagli Anni Sessanta avrebbe diretto con signorilità e competenza il quotidiano fondato da Giovanni Bagaini per quasi cinque lustri. Il Varese schierava, davanti al portiere Saletti, Sanapo, Campi, Daverio, Ferrazzi, Bissi, Del Signore, Spincich, Destri, Travi e Mainardi. Le reti furono messe a segno da Del Signore, al 16’ del primo tempo, e Armando Spincich, al 39’ della ripresa. Quest’ultimo era un profugo fiumano che, se ci è consentito un ricordo personale, trovò ospitalità a Varese nella casa dei miei nonni paterni e che, dopo la parentesi varesina, continuò la sua carriera calcistica in Sicilia. Nella partita di ritorno, i biancorossi andarono in vantaggio dopo soli 4’ con una “staffilata” di Travi ma il Borgosesia ribaltò il risultato nel secondo tempo grazie a una girata di testa di Miglio (6’) e a un tiro ravvicinato di Cocca (37’). Solo i “miracoli” del portiere Saletti evitarono un passivo più pesante. Al termine della stagione, Varese e Borgosesia si ritrovarono, con 28 punti, appaiati all’undicesimo posto della graduatoria, l’ultimo utile per evitare la retrocessione, scusate il bisticcio di parole, in Promozione, che per i biancorossi fu però solo rimandata di un anno.

f.b.