Vedo nero. Ma questa volta il senso è un altro. Gli scaramantici saranno probabilmente accontentati perché complici i comuni colori sociali biancoblu, domenica la Pro Patria potrebbe affrontare la trasferta di Ponte San Pietro (ore 15, stadio “Matteo Legler”) nuovamente abbigliata in total black. Una muta monocromatica con cui in stagione il percorso è ancora netto: tre uscite e tre successi (Pro Sesto in Coppa Italia, Ciserano e Virtus Bolzano in Campionato). Con i tradizionali colori tigrotti invece due vittorie (Caravaggio ai rigori in Coppa e Lecco), due pareggi e tre sconfitte (Monza, Ciliverghe e Bustese). C’è di che toccare ferro. O affini.

Facezie (ma fino ad un certo punto) a parte, l’ottava di campionato dovrebbe riproporre all’ingrosso lo stesso undici dell’ultima giornata. Plausibile però un ritorno al canonico 4-3-3 con Pedone nuovamente impiegato come esterno alto. Anche perché non ci sarà più Carobbio da tenere d’occhio. E perché gli avversari potrebbero schierarsi a specchio.
Ancora fuori Santana (3 settimane), Gherardi (una), mentre il recupero di Filomeno rischia di tornare ad essere un rebus. Per Cappai invece è arduo ipotizzare un utilizzo diverso dai 20/30 minuti in corso d’opera. Questo è quanto consente la benzina presente nel serbatoio del sardo. Inutile (ad oggi) chiedere di più.
Per il resto, probabile che si punti sulla continuità. Domenica Bonazzi si gioca molto. Forse addirittura tutto. Difficile pensare che lo faccia rivoluzionando la squadra.

Giovanni Castiglioni