Quando c’è da tirarsi su le maniche e lavorare sodo, soprattutto per i più giovani, ci sono società che rispondono presente e si mettono all’opera, perché provare a dargli una chance, provare ad offrirgli un futuro migliore su quei campi d’erba che non sono altro che scenari di vita, è uno degli emblemi del calcio italiano. Ed è un tentativo che bisogna compiere con la ferma volontà, attenzione, propensione, di chi, innanzitutto, sa cosa vuole fare e sa crederci.
I settori giovanili del varesotto che fanno crescere piccoli e grandi campioni sono tanti, ed a questi si associa anche quello di una società che da anni si erge protagonista nelle categorie dilettanti, la Solbiatese.
La Solbiatese sceglie di sposare un progetto importante firmato Como Calcio 1907 e lo presenta in una serata in cui il centro socio culturale di Solbiate Olona non solo si colora di gialloverde e biancoblù, ma si riempie di bambini e genitori.
E così lunedì intorno alle 20.30 ci ha pensato Giuseppe Bianchini, responsabile della comunicazione della Solbiatese, a fare gli onore di casa ringraziando innanzitutto le autorità intervenute (Samanta Caprioli assessore ai lavori pubblici, Calogero Miano presidente della consulta, Pierangelo Macchi assessore allo sport) ed accogliendo il Como Calcio rappresentato principalmente nella figura di Sergio Marelli, responsabile delle attività di base del Como Calcio. Non prima, però, di lasciare la parola al presidente gialloverde William Carnevali: “Vedere una sala così piena mi inorgoglisce, vedere che i nostri sforzi siano sfociati in una collaborazione di così alto livello significa davvero che stiamo lavorando bene, e per questo ringrazio tutta la società Solbiatese che ci mette impegno in ogni cosa, che collabora con dedizione alla causa e che per me è davvero una grande famiglia, ringrazio anche Paolo Casamirra il nostro direttore tecnico ed il nostro direttore sportivo Franco Isola”. Poi la scena è stata tutta per Marelli e per le presentazione del progetto Herons: “Il Calcio Como 1907 ha ideato questo programma prevalentemente tecnico per contribuire alla crescita della società e delle società aderenti preparando al meglio responsabili, tecnici e collaboratori con l’intento di offrire non solo una preparazione approfondita ma anche di elevare l’immagine del club, l’educazione sportiva di giovani atleti e dei loro genitori”. “Nello specificoprosegue Marelligrazie anche alla collaborazione con la facoltà di Scienze e Motorie dell’università Insubria, verranno organizzati clinic tecnici e stage formativi con personale altamente qualificato, riguardanti le tematiche più comuni ed importanti del mondo del calcio, che spaziano dal lato tecnico, psicologico, educativo, nutrizionale, consentendo quindi di entrare a far parte di una grande famiglia con un marchio di prestigio e autorità come il Calcio Como”.
La finalità, come detto, è quella di rilanciare in modo sano l’attività calcistica giovanile del territorio da sempre in grado di lanciare una fucina di talenti, avvicinando con consapevolezza le famiglie allo sport più bello del mondo. Da rimarcare, infine, la totale gratuità del progetto Herons.
Prima di lasciare spazio alle foto, al rinfresco, e alla sfilata sul palco dei piccoli atleti che hanno battuto il 5 a Sergio, ci hanno pensato il presidente Carnevali ed il dirigente Bianchini a chiudere la serata:Ribadiamo il nostro orgoglio, il nostro grazie a tutti, stiamo lavorando molto sul settore giovanile perché ci crediamo, perché il primo passo per crescere è proprio quello di reinvestire sui giovani, insegnando loro ancor prima del saper calciare un pallone, i valori che poi si porteranno dietro per tutta la vita”.
In sintesi è tutto riconducibile ad una semplice operazione: Solbiatese + Como Calcio = Progetto Herons, ovvero una luce che si accende e che indica la retta via ai più giovani, dandogli speranza per il loro futuro, anche oltre il campo da calcio.

Mariella Lamonica
foto di Loris Doglia