Sono passati 29 anni. Ma il ricordo è ancora lacerante. Nella memoria di chi c’era e in quella di chi ha rivissuto quei terribili momenti nel racconto e nella cronaca di altri. 14 novembre 1987: all’ospedale di Treviso si spegne a soli 25 anni Andrea Cecotti. Sei giorni prima aveva dovuto lasciare il campo dell’Omobono Tenni per un formicolio alla gamba. Poche ore e quel fastidio si sarebbe trasformato in un coma irreversibile. Trombosi carotidea alla gamba sinistra con un embolo al cervello, l’impietosa diagnosi dei medici.

Andrea Cecotti pro patriaIndossava ancora la maglia della Pro Patria. Idealmente, non l’ha mai tolta. Un ultimo, inconsapevole, struggente, gesto d’amore verso una squadra con cui aveva disputato solo 8 gare. Comunque sufficienti a riservare per lui un posto speciale nella Hall of Fame tigrotta.
Ieri la tifoseria organizzata dello “Speroni” ha celebrato la ricorrenza spiegando un nuovo striscione dedicato al giovane centrocampista friulano: Ciao Andrea, … chi la maglia ha sempre onorato, non potrà mai essere dimenticato!. Un gesto che è anche prossimità verso la moglie Nadia e la figlia Desy.
La Pro Patria ha poi vinto con il Dro esattamente come aveva fatto allora superando il Telgate all’indomani della morte. Banale coincidenza. O forse no.

Giovanni Castiglioni