QUIETE APPARENTE – Archiviata l’Europa, è ora di rituffarsi in campionato. La trasferta nelle Marche, per la Openjobmetis di Paolo Moretti, ha rappresentato una sorta di quiete dopo la tempesta. Troppo numerose le sconfitte consecutive (5) accumulate dai biancorossi prima di domenica scorsa e troppo pesanti i passivi delle precedenti tre gare esterne (-92 complessivo). Per questo, la vittoria su Pesaro permette alla squadra di ritrovare fiducia e morale. In vista, oltretutto, di una serie di partite che almeno sulla carta dovrebbe concedere a Varese qualche possibilità in più di respirare.

NOTE DOLENTI – Da domenica scorsa Paolo Moretti può estrarre diversi aspetti positivi. Considerando il periodo da cui arrivava la Openjobmetis, difficile soffermarsi troppo a lungo su qualche nota che è stata ancora una volta dolente. Maynor ha inciso solo a sprazzi, Johnson ha faticato pur trovando due canestri fondamentali nel momento più importante. Ad aver cambiato atteggiamento, rispetto alle uscite precedenti, è stato sicuramente un Campani che ha mostrato maggiore aggressività.

C’E’ DI BUONO CHE – Varese ha poi potuto festeggiare il rientro in campo di un Anosike subito solido (10 punti in 21 minuti con 5/6 dal campo) e il ritorno ad una certa pericolosità dal perimetro. Non tanto dal punto di vista del numero di realizzazioni, perché i biancorossi avevano segnato 8 o più triple in campionato in altre tre occasioni, quanto da quello delle percentuali: Varese non superava il 40% dalla prima giornata.
Un ultimo aspetto positivo è quello legato alla tenuta mentale: la Openjobmetis è andata sul +15 ed è stata rimontata, ma questa volta ha saputo reagire e in un finale concitato ha conquistato i due punti. Passi in avanti, che dovranno essere confermati nel match casalingo contro una Leonessa che ha trovato a Brindisi il secondo successo stagionale. Due squadre che sono in cerca della definitiva svolta: un ingrediente che, da solo, basta per rendere la partita degna di nota.

Filippo Antonelli