11 varesina-varese spilli“Gli episodi a favore del Vares, hanno fatto la differenza – dice il difensore Tino -. Sull’1-0 potevamo restare in partita, ma il rigore, molto dubbio, ci ha spezzato le gambe. Quando sei sotto di 2-0 contro il Varese poi diventa difficile. Ti innervosisci, ti apri, crei spazi e viene fuori tutta un’altra partita. Sapevamo che sarebbero arrivati agguerriti dopo la sconfitta col Chieri; volevamo aspettarli e provare a colpirli in ripartenza”.
Sul Comunale stracolmo aggiunge: “La cornice è stata bellissima. Varese ha un bel tifo, ma il colpo d’occhio era sui bimbi e sul settore giovanile della Varesina”.

L’ultimo ad arrivare in sala stampa è il tecnico rossoblù Marco Spilli: “Strategicamente siamo partiti abbottonati per poi cambiare in corsa – le sue parole -, ma non è andata come speravamo. Poi ho badato più a non perdere uomini per le partite successive perché le sfide da vincere per noi sono altre. Giovedì con la Caronnese ci sarà turn over per questo motivo”.

L’allenatore si sofferma sull’arbitro definendolo “peggiore in campo. Il rigore è una cosa vergognosa, la panchina del Varese rideva. Detto questo però gli avversari non hanno rubato nulla. La differenza si è vista e non avevano bisogno dell’aiutino dell’arbitro. E’ un dualismo che non esiste, non ci possiamo mettere in competizione col Varese. Tanti dei miei ragazzi lo tifano e vorrebbero mettere quella maglia. Con questa partita la Varesina entra comunque nella storia perché non ci sono mai state così tante persone a fare il tifo. E’ stata una cosa bellissima. C’è il rammarico di aver perso, ma non avevamo illusioni particolari, la prestazione è stata bella per certi versi, ma non siamo stati lucidi a gestire. Abbiamo subito tre gol su calci piazzati, altre occasioni clamorosissime non le ho viste. Il campo non era il massimo, la prossima estate credo verrà sistemato”.

In chiusura, domanda d’obbligo sul mercato, serve un giocatori capace di innescare ripartenze? “Non credo che il mercato porterà qualcosa da questo pinto di vista. Con le big ci copriamo, ma con le altre siamo più coraggiosi e adottiamo il 4-3-2-1. Questa squadra deve palleggiare, se la palla la alziamo i vari Ferri e Viscomi non ce la fanno vedere”.

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Elisa Cascioli