Per qualche giorno, la scorsa estate, l’abbiamo immaginato bomber biancorosso in Lega Pro, quando fu esplorata la strada della fusione, poi rivelatasi impraticabile,  tra il Varese e lo Sporting Bellinzago di suo padre Antonio. Le storie sportive di Marco Massaro e della squadra della Città Giardino sembrano però destinate almeno per ora a non incrociarsi visto che l’attaccante classe 1989 non sarà in campo a Masnago nemmeno giovedì prossimo, turno infrasettimanale dell’Immacolata,  con la maglia del Gozzano (un’altra prima assoluta al “Franco Ossola”), che se lo accaparrò subito dopo il fallimento del “matrimonio” con il Varese. Il giovane Massaro, condottiero, con 226 reti, della marcia trionfale dello Sporting Bellinzago dalla terza categoria alla promozione, poi sfumata, in Lega Pro, ha rescisso nei giorni scorsi il contratto che lo legava ai rossoblù del Cusio, con i quali ha messo a segno nella stagione in corso cinque reti, al pari del compagno di squadra Alessio Zerbin: dieci gol che, sommati ai quattro segnati da Pablo EzequielBanegas (una “s” in più rispetto al fantasista dell’Inter), non sono bastati a sostenere le ambizioni della società presieduta da Fabrizio Leonardi, che aveva allestito, non badando a spese, una squadra in grado di andare oltre il già lusinghiero quindi posto ottenuto, da neopromossa, nella scorsa stagione. La delusione e l’insoddisfazione reciproca sono certamente alla base del “divorzio” tra il Gozzano e Massaro che, accostato al Varese  all’apertura del mercato invernale, è andato invece a potenziare l’attacco della Folgore Caratese, società satellite del Novara, nel cui settore giovanile il figlio del presidente del fu Sporting Bellinzago mosse i primi passi.

Nel frattempo sono arrivati il centrocampista ’91 Jacopo Mantovani e gli attaccanti Sebastiano Aperi ed Emanuele Testardi. Hanno invece salutato, oltre a Massaro, i difensori Piscopo ed Emiliano, il centrocampista Alvitrez e gli attaccanti De Souza e Costantin. Dunque una vera e propria rivoluzione in rosa.

L’Associazione sportiva dilettantistica Calcio Gozzano è la più recente denominazione di una società fondata nel 1924 e che per quarant’anni ha potuto contare sulla passione del nobile patron Alfredo d’Albertas, marchese di sangue francese a cui è intitolato lo stadio della cittadina del Cusio novarese. Nella sua già lunga storia, la squadra rossoblù ha per lo più disputato i campionati dilettantistici del Piemonte e ha ottenuto solo al termine della stagione 1978/79 la prima, storica promozione in serie D, categoria che non è riuscita a mantenere e che ha riconquistato, dopo un trentennio, nel torneo d’Eccellenza  2010/11. Dopo tre campionati nella serie A dei dilettanti, il Gozzano è retrocesso per poi risalire subito, al termine di una stagione memorabile durante la quale, oltre ad aver vinto il campionato con sette giornate d’anticipo, ha conquistato anche la Coppa Italia d’Eccellenza piemontese.

Se Fabrizio Leonardi, già direttore sportivo, è il presidente, il patron è Alberto Allesina, titolare della Far Rubinetterie, azienda leader del settore, che fa di Gozzano la “capitale” mondiale del rubinetto. La società si avvale della preziosa collaborazione del direttore generale Giacomo Diciannove, varesino di Sesto Calende, consigliere della Lega nazionale dilettanti, noto nell’ambiente calcistico varesino soprattuttoper la sua esperienza al vertice della Solbiatese. Il Gozzano scenderà in campo giovedì a Masnago agli ordini di Massimo Gardano, che nello scorso ottobre ha preso il posto di Walter Viganò, il quale aveva condotto i rossoblù alla promozione in serie D e che è stato esonerato dopo la quinta giornata di campionato, segnata dalla sconfitta per due reti a zero subita dal Gozzano nell’incontro casalingo con la Varesina.

Come detto, le ambizioni dei cusiani sono state frustrate da un rendimento mediocre di una squadra allestita per vincere. Di vittorie, infatti, i rossoblù ne hanno ottenute solo quattro (un reboante 5-0 al Legnano, un 2-1 al “Breda” di Sesto San Giovanni, un 3-2 ai danni del Bra e un altro blitz per 1 a 0 a Busto Garolfo), a fronte di quattro pareggi (tra cui il 3-3 nel derby con il Verbania) e sei sconfitte. Il Gozzano, che non vince da cinque giornate,  occupa l’11° posto in classifica con 16 punti, tredici in meno di Varese e Caronnese, ma nell’ultima giornata prima del confronto con i biancorossi al “Franco Ossola” ha dato segni di risveglio costringendo al pareggio (1-1) il vivace Borgosesia di Alessio Dionisi.

f.b.