Giacomo Decio, classe 1996, è uno dei giovani della Pallamano Cassano inserito quest’anno come titolare nella prima squadra.
“Prima di giocare a pallamano, facevo tennis, poi un mio amico, Marco Acquati, mi propose di provare e non c’è stato altro sport”. Nasce per caso la passione di Giacomo per la pallamano, poi  proseguita con impegno, dedizione e soddisfazioni. A scoprirlo e volerlo fortemente, prima in A2, e poi in A1, Mister Havlicek, che lo riteneva “un giocatore creativo e veloce”. Da quest’anno invece Mister Kolec lo ha impiegato a pieno ritmo, dopo l’addio di Montesano.

Sei uno dei giovani inseriti a pieno quest’anno nella formazione di serie A1. Com’è andato questo tuo primo anno da titolare?
“In questo primo anno non posso certo lamentarmi, ho giocato molti minuti e l’allenatore mi ha dato fiducia. Sopperire al vuoto lasciato da Montesano è stato difficile ma ho cercato di dare il massimo”.

Quali sono i tuoi valori da giocatore?
“Io penso che l’impegno sia in campo che fuori dal campo sia fondamentale ed essendo , da quest’anno ,un giocatore della prima squadra, sia necessario avere un atteggiamento adeguato per poter essere da esempio ai più piccoli”.

Il primo a credere in te è stato Mister Havlicek, ti vedeva come un giocatore sveglio e veloce. Ti ricordi?
“Sì, mi ricordo le prime convocazione in A2 e in A1 da 16enne , ero un mingherlino in mezzo ai giganti ed il timore di dover affrontare tali avversari mi spaventava e mi emozionava allo stesso tempo. A Robert piaceva soprattutto la mia “fantasia” in campo dall’ala destra, alcuni gol non riusciva a capire come li facessi e tuttora neanch’io”.

La stagione non è andata esattamente come voleva mister Kolec, cosa si poteva fare di più?
“In alcune partite è mancata proprio la voglia, in altre soltanto un po’ di sfortuna ma in molte partite siamo stati a combattere punto a punto con i migliori ed è proprio da questo che bisognerà ripartire il prossimo anno”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“L’obiettivo principale sarebbe raggiungere i play off e come obiettivo personale poter essere un giocatore più decisivo e fondamentale nelle situazione critiche”.

Cos’è per te la pallamano?
“La pallamano per me è tutto. Da piccolo era solo un divertimento ma con il passare degli anni l’ho sempre più vista come un impegno personale ma sempre cercando di divertirmi e con “una piccola vena di follia” come mi diceva Robert”.

Federica Scutellà
(Foto Peo Moroni)