Poche storie. Prima di giocarla, la partita con il Lecco non era certo una passeggiata. Anzi, a dominare la vigilia era stata un’apprensione strisciante. Timori giustificati dalla proverbiale incertezza dell’esordio, dall’eliminazione in Coppa Italia e dall’apertura di credito (a conti fatti eccessiva), concessa all’avversario. Tutto spazzato via in 90’ prossimi al percorso netto. Concesso poco (facciamo pure nulla), realizzato il necessario. Grazie ad un Marito Santana versione: “e c’è ancora chi mi critica”. Destino inevitabile per quelli davvero bravi. Sull’altare spesso o quasi sempre. Nella polvere quelle poche (pochissime) volte in cui si stecca.

Volevamo mandare un messaggio prima di tutto a noi stessi. Ci siamo!”. Troppo esperto (e troppo furbo) Javorcic per abbandonarsi ai proclami dopo la prima giornata. Ma il messaggio è giunto a destinazione. Forte e chiaro. La Pro Patria c’è. Per vincere il campionato s’intende. Pronta a giocarsi la stagione in un girone aperto senza pareggi e con protagoniste attese già cariche a mille (Crema, Rezzato e Virtus Bergamo su tutte). A breve (causa ripescaggio della Romanese) scopriremo dove (e con chi) si giocherà domenica. L’oroscopo prevedeva sfida super intrigante con il Rezzato. Facile si vada invece altrove.

Impossibile dire se tra le contendenti alla promozione diretta possa esserci anche il Lecco. A dar retta a quanto visto ieri, si direbbe di no. Tanto che l’ineffabile presidente Di Nunno l’ha presa con filosofia sillabando alla squadra in spogliatoio il più classico dei: “Vaffan…” . Particolare sdoganato nel post partita dal capitano Cavalli. Tutti a rischio, insomma. A partire dalla panchina di Delpiano. Per l’ex tecnico di Pro Sesto e Monza sarà una stagione lunghissima. Almeno questo è quello che si augura lui.

Giovanni Castiglioni