L’Insubria Calcio nasce dalla fusione di singole realtà calcistiche locali, il passaggio cardine, dalla quale prende origine l’attuale forma della società gialloblù, è l’unione tra Azzate-Mornago e Gazzada-Schianno, già frutto di precedenti accorpamenti societari, avvenuto nella stagione 2010-2011. Il presente dell’Insubria si compone di una prima squadra, attualmente impegnata nel campionato di Seconda categoria, e di un settore giovanile tra i più importanti in ambito provinciale. L’organigramma societario ha in Luciano Pozzolini il presidente, Aldo Cosenza il direttore generale, Doriano Crepaldi il direttore tecnico, Pierluigi Gennari il responsabile tecnico del settore giovanile e Alberto Sottocasa il coordinatore dell’attività di base.

Il settore giovanile dell’Insubria è una delle realtà più importanti del nostro territorio sia in termini numerici che qualitativi. La società gialloblù può contare su circa 400 tesserati, 300 nell’attività di base, dai più piccoli nati nel 2011 e 2012 fino agli Esordienti, ragazzi di undici e dodici anni, e 100 circa nel settore agonistico, con giovani dai tredici ai diciotto anni impegnati nelle categorie Giovanissimi, Allievi e Juniores. Molte, di conseguenza, anche le squadre iscritte ai vari campionati Figc: 14 formazioni nell’attività di base e 6 nel settore agonistico, quest’ultime, tutte partecipanti a campionati di livello regionale. Tutti numeri che stanno a indicare un ottimo stato di salute del settore giovanile insubre, alla cui base c’è una precisa filosofia e finalità, come ci spiega Sottocasa: “Il nostro modo di operare con i giovani non è improntato all’ottenimento immediato del risultato, ma allo sviluppo di un percorso, nel quale il miglioramento individuale e del gioco espresso dalle squadre sono gli unici indicatori con i quali misurare la nostra attività. Attività che ha come finalità quella di formare giovani giocatori da inserire nelle varie categorie, sia del calcio agonistico giovanile professionistico sia nel calcio adulto, ovviamente il tutto riferito al livello calcistico maturato dal singolo giocatore”.

Il perseguimento degli obiettivi del settore giovanile gialloblù poggiano su solide base strutturali e umane. Le strutture sono quelle dei campi Gazzada, dove si allena la prima squadra, dell’impianto di Solbiate Arno comprensivo dello stadio “Chinetti” dove giocano e si allenano e giocano le formazioni del settore agonistico, i campi di Carnago dove giocano le squadre dell’attività di base e, infine, il campo sportivo di Schianno dove disputano le partite di campionato la prima squadra e la Juniores. Dal punto di vista umano, quindi istruttori e allenatori, l’Insubria, oltre a dover rispettare obblighi imposti dalla federazione alle scuole calcio élites, qual’è la società gialloblù, ha nella collaborazione con il Milan un proprio punto di forza: “Nel nostro organico di istruttori e allenatori abbiamo tecnici dotati di patentino Uefa B e laureati in Scienze motorie che seguono gli aspetti di apprendimento delle capacità motorie nell’attività di base e la preparazione atletica delle formazioni del settore agonistico. A una scelta di persone già in possesso di specifiche e certificate competenze, il nostro rapporto collaborativo con il Milan, in qualità di centro tecnico, ci permette di affiancare un’attività di formazione continua rivolta ai nostri allenatori, che si concretizza in 20-25 ore a stagione di lezioni teorico e pratiche, svolta dal personale docente di scuola rossonera nel centro sportivo “Vismara” a Milano. Inoltre, il rapporto collaborativo con il Milan non si limita alla sola preziosa attività di formazione, ma anche nell’utilizzo degli impianti sportivi e nella possibilità per i nostri giovani più promettenti di fare degli stage di allenamento nelle squadre giovanili rossonere”.

L’Insubria è una realtà dinamica e ambiziosa e, da due stagioni, alla collaborazione prestigiosa con il Milan, affianca anche quella con la Solbiatese Arno. I termini dell’accordo sono specificati da Sottocasa: “L’accordo con la dirigenza della Solbiatese Arno, oltre alla condivisione delle strutture, si pone l’obiettivo a lunga gettata di formare un percorso parallelo al nostro settore giovanile che permetta di avere un numero doppio di squadre di alto livello, ognuna con la propria identità nominale, ma di fatto frutto dello sviluppo di un comune percorso tecnico”.

Marco Gasparotto