Giocare al pallone.  Alzi la mano chi non ha mai provato, anche solo all’oratorio, a scatenarsi in una bella partita con gli amici. Il filosofo illuminista Schiller sosteneva che il gioco fosse istinto di bellezza.  Definizione azzeccata ed affascinante.  Il gioco è lo specchio dell’anima, è situazione spontanea, non puoi mentire o simulare, appari ciò che sei.  Ed il pallone è un sussidio didattico meraviglioso per coniugare gioco ed attività motoria anche e, soprattutto, in età prescolare e scolare. Il nuovo corso biancorosso riserva a codesta fascia di età un’attenzione particolare. Nasce l’Area Didattica Calcio Varese, un link educativo della Scuola Calcio, una prateria di Gioco, Movimento formativo ed Educazione con l’obiettivo di costruire ed avviare il piccolo atleta al mondo del Calcio. Si comincia dal Progetto Bimbo, riservato ai bambini delle Scuole Materne, con l’obiettivo di sviluppare le qualità motorie di base (strisciare-camminare-correre-saltare) utilizzando il Calcio come mezzo per ottenere un armonico sviluppo motorio.

Il piccolo Nicholas zampetta felice stringendo tra le mani la sua palla colorata, la mostra al terribile Luca che lo rimprovera dolcemente “ Ehi, Nico, il Mister ha detto di usare solo i piedi, altrimenti arriva il Mago Merluzzo e ci fa il solletico…” Osservate il vostro bimbo quando gioca… E’ felice, immagina, inventa. Nel gioco realtà e fantasia si confondono influenzandosi e diventano, nella fascia di età tra i 3 ed i 5 anni, due realtà senza delimitazioni ben precise. Il gioco è la realtà del bambino che, giocando, conosce il proprio corpo e il suo utilizzo in funzione dello spazio, del tempo, degli altri e delle regole. Il bimbo di tre anni vuole giocare da solo con i suoi giocattoli, poi, dal quarto anno di vita, non ama la solitudine, si fanno sempre più rari i momenti del gioco isolato, cerca il contatto con il gruppo, con i coetanei, elabora regole. Nel gioco il bimbo non finge, non assume atteggiamenti falsi o viziati, ma si esprime nella sua realtà concreta. A cinque anni si arriva ad un gioco più preciso e codificato, meno irrazionale e più legato alle sequenze di vita vissuta. Il bambino tra i tre e cinque anni, dunque, mentre gioca sviluppa in sé la forma più elementare dell’intelligenza attraverso il movimento. L’esperienza motoria è educazione, se ben guidata è la base dell’apprendimento. La palla è il sussidio didattico più stimolante. Coordinazione, agilità, lateralità, destrezza, proposte ludiche a gruppi. E poi giochi di imitazione, di ruolo, di regole. La struttura a disposizione è una palestra per i mesi più freddi ed un campo in erba sintetica, morbida, igienica, pulita, senza i residui polverosi della terra o la fastidiosa umidità del fango. Il campetto è la casa dei bimbi,  familiare come il cortile di casa o la colorata aula dell’asilo. L’educatore sarà amico, maestro, fratello maggiore.

Il passo successivo sarà il salto nella categoria Piccoli Amici, il primo vero contatto con lo Sport del Calcio, adatto ai bambini in età scolare sino agli otto anni. Perfezionamento e consolidamento delle qualità motorie di base, apprendimento delle capacità coordinative riferite al gioco del calcio, addestramento al gioco di squadra attraverso proposte generali e specifiche, coordinazione con e senza palla, agilità, ritmo, destrezza, gesto tecnico e costruzione dei Fondamentali del Gioco del Calcio, oltre al coinvolgimento attivo dei genitori durante la conduzione dell’attività con opuscoli informativi. La figura del genitore assume, in questa fase di crescita umana e sportiva del bambino, un ruolo decisivo ed imprescindibile, condizionando nel bene o nel male il futuro sportivo del piccolo atleta. Le lezioni e gli allenamenti si svolgeranno, secondo il programma sotto riportato, in palestra e sul Campo in Sintetico presso lo Stadio.

 Il futuro si costruisce partendo proprio dall’attività di base, coinvolgendo i bambini in età prescolare e scolare, attori principali dell’ Area Didattica  , che ha lo scopo di ridare il sorriso al gioco del Calcio. Nacque negli anni d’oro di A.S.Varese 1910, i “grandi” in Serie B, i loro cloni bonsai a pochi metri di distanza, sul campo verde, secondo i dettami di Sua Maestà Giuseppe Sannino. Il Mister ci voleva accanto ai suoi giocatori, professionisti affermati, perché vivessero il Calcio con lo stupore dei bambini. Ed al termine delle sedute di allenamento, i vari Pesoli, Buzzegoli, Neto e poi Terlizzi, Pavoletti, Kurtic e compagni, pronti ad aiutarci a raccogliere birilli, cinesini, piccoli ostacoli. L’Illuminismo applicato al Giuoco del Calcio.  Ci fa piacere che ora, dopo ciò che è accaduto nel mondo degli “adulti”, i vertici istituzionali considerino decisiva l’attività ludico-educativa e molte Società si muovano in questa direzione, raccogliendo l’idea e proponendola ai propri bambini. Fummo pionieri e siamo felici che il seme abbia dato frutti.

Di seguito, giorni, luoghi ed orari di allenamento.

MARTEDI in palestra c/o Scuola Vidoletti
17.30-18.30 Progetto Bimbo
18.30-19.30 Piccoli Amici

MERCOLEDI Sintetico Stadio
17.30-19.00 Piccoli Amici

GIOVEDI in palestra c/o Scuola Galilei (zona Avigno)
17.30-18.30 Progetto Bimbo

VENERDI Sintetico Stadio
17.30-19.00 Piccoli Amici

SABATO o DOMENICA partita con Società del territorio o iniziative proposte dalla FIGC

Data inizio attività MARTEDI 11 SETTEMBRE presso lo Stadio F.Ossola.

Intanto il prossimo weekend OPEN DAY

Marco Caccianiga
Responsabile Area Didattica Calcio Varese