“Più ci si avvicina alla vetta della classifica dello scorso anno, più ci si imbatte in squadre davvero fortissime che promettono di fare scintille anche nel prossimo campionato e Avellino – sottolinea Andrea Conti, dirigente varesino – è certamente tra queste. In Irpinia hanno cambiato praticamente tutto rispetto alla squadra vista nel 2018 mettendo insieme una squadra che è un “mixage” tra giocatori di altissimo livello per il basket europeo e scommesse giocate su atleti di talento alla loro prima apparizione nel circuito italiano. Il playmaker Keifer Sykes, che rientra in pieno in questa seconda lista, è un regista di qualità e talento, tenuto sotto osservazione anche da un paio di franchigie NBA con le loro squadra di sviluppo. Sykes, classe 1993, ha già vissuto un’esperienza in Corea del Sud e in Europa, in Turchia con l’Ankara DSI, ed è in cerca di visibilità al top level continentale. Per la posizione di guardia Avellino ha piazzato un colpo di grandissimo appeal offrendo una maglia a Norris Cole, classe 1988, che arriva in Italia dopo aver collezionato diverse stagioni e due anelli in NBA. Ha già giocato in Europa in un club prestigioso come il Maccabi Tel Aviv e per classe ed esperienza si candida ad essere il leader dei campani. Cole, è un giocatore completissimo, in grado di decidere il match su entrambi i lati del campo essendo un attaccante letale e un ottimo difensore dotato di fisico, esplosività e atletismo. In ala piccola il nuovo coach Nenad Vucinic schiera Demetris Nichols, giocatore navigatissimo (classe 1984, ndr) con trascorsi NBA e tanti anni di militanza in Europa in Francia a Gravelines, Vichy, Cholet, in Russia, in Grecia al Pana in cui vince anche un’Eurolega, in Croazia. Giocatore di grande efficacia, Nichols sarà uno dei leader del team avellinese. In ala grande scende in campo Caleb Green, anch’egli super esperto grazie ad un’ultradecennale esperienza europea. Green ha già giocato in Italia, a Sassari (nel 2013 ne fece “solo”  45 alla Cimberio Varese), capace di far male nelle due dimensioni alza di parecchio la qualità del quintetto irpino. Infine, sotto canestro, vedremo un’altra scommessa: Matt Costello, centro di 208 cm., classe 1993 , che dopo un andirivieni tra NBA e Lega di sviluppo approda in Europa nelle classiche vesti di giocatore di squadra che deve fare legna in difesa, prendere rimbalzi, stoppare, usare il fisico sui due lati del campo e trovare canestri sui secondi tiri. Un ruolo di complemento in una squadra che schiera già tanti protagonisti. Dalla panchina, ricca di “tricolore”, escono Filloy, D’Ercole, Spizzichini ed il ritrovato Luca Campani che torna ad essere un giocatore attivo dopo uno stop di quasi due anni per i noti problemi fisici. Insieme a loro ci sarà anche il confermato Ndyaye e anche una presa interessante con Campogrande, giocatore pescato dalle minori che dal mio punto di vista potrebbe avere qualcosa da dire anche in serie A”.

Anche per Avellino pregi, perplessità e prospettive?
“Tra i pregi c’è, sicuramente, un’elevata cifra di talento in almeno quattro ruoli. Poi mi piace la profondità delle rotazioni e la presenza di italiani esperti e rodati che dovranno trasmettere orgoglio e identità. Tra le potenziali perplessità, più o meno già accennate, ci sarà la verifica ad alto livello dell’asse play-pivot. Infine, per quanto riguarda le prospettive, dico che Avellino non può che puntare ad essere una delle antagoniste principali nella corsa scudetto. Quindi: playoff sicuri e, poi, ambizioni spinte per puntare al massimo risultato”.

 

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 Massimo Turconi
(foto da S.S.Felice Scandone Avellino 1948)