Tra i giovani diventati grandi con la maglia biancorossa addosso c’è Mohamed M’Zoughi, il giocatore di origini tunisine che si è ritagliato un ruolo da protagonista nelle ultime gare. Il tecnico Domenicali lo ha chiamato in causa al momento del bisogno e lui ha risposto presente. L’esordio in prima squadra c’era già stato la scorsa stagione (in Serie D) in Coppa Italia contro il Mantova; due giornate fa invece ha esordito da titolare contro l’Union Villa Cassano per poi partire dal primo minuto anche contro la Castanese.

01 varese-cassano 1-0“Sono contento di aver ricevuto la fiducia del mister – commenta -. Scendere in campo è una grande soddisfazione per me. La prima partita è andata molto bene e la mia prestazione è stata lo specchio di quello di tutta la squadra. Domenica scorsa invece abbiamo commesso qualche errore, serviva più cattiveria, ma sicuramente non è mancata la volontà. E’ nata storta e poi gli avversari si sono chiusi bene dietro. Continuamo a lavorare”.

Squadre di Serie D come Stresa e Milano City avevano fatto un pensierino sul laterale difensivo che invece è rimasto in biancorosso: “E’ un grande onore per me far parte di questa squadra, la società ha espresso la volontà di tenermi e ne sono felice”.

Il terzino, che ha iniziato all’Ardisci e Spera di Como prima di approdare tre anni fa al Varese, si descrive con un giocatore “con volontà e voglia di crescere. I miei punti di forza sono la corsa e il fisico, devo ancora migliorare tecnicamente e tatticamente. Il mio calciatore preferito? E’ Benatia, magrebino come me”.

mzoughiNella vita del classe 2000 che ha compiuto 18 anni lo scorso febbraio non c’è solo il calcio: “A giugno mi sono diplomato al Liceo Scientifico e ho iniziato l’Università. Studio Economia all’Insubria di Varese e mi divido tra allenamenti e studio. Il mio sogno? Quello di fare del calcio la mia professione”.

Mamma, papà e fratello, presenza fissa in tribuna, sono i suoi tifosi numeri 1. La vicenda di Rami, ex biancorosso che due anni fa ha avuto un grave problema cardiaco mentre era a scuola ed è finito in coma farmacologico, lo ha scosso profondamente: “Per noi quello è stato un anno davvero difficile e mi porto dietro quei momenti. Non volevo credere che fosse successa una cosa del genere. Per fortuna è andato tutto bene e il Varese ci è stato molto vicino. Quando gioco penso sempre a lui che adesso ha smesso. E’ il mio orgoglio, il mio eroe”.

Tornando al campo, domenica al “Franco Ossola” arriva un Fenegrò dall’attacco atomico: “Come ci dice il mister, è una partita come le altre – dice M’Zoughi -. Sappiamo di affrontare una buona squadra, dobbiamo rimanere noi stessi”.

Elisa Cascioli