La pausa forzata dell’attività calcistica ci permette di poter parlare a bocce ferme della stringente attualità e del campionato con Ambrogio Baj, allenatore di lungo corso, che dal novembre 2018 è alla guida dell’Aurora Induno che recentemente ha eletto un nuovo presidente.

Ha condiviso la sospensione dei campionati in seguito alle note vicende della diffusione del coronavirus?
“Assolutamente sì, causa forza maggiore è giusto fermarsi”.

Come sta gestendo questa settimana con i suoi giocatori?
“Ho inviato un programma di allenamenti individuali, riguardante unicamente la parte atletica. In questo periodo della stagione è l’aspetto prioritario, dato che la squadra dal punto di vista tattico è impostata”.

Quali conseguenza può avere questo stop all’attività?
“Di sicuro, al momento, c’è che dovremo recuperare due incontri. Se lo stop al campionato dovesse protrarsi allora si aprirebbero scenari complicati da gestire sia dal punto di vista logistico, trovare orari e campi disponibili per giocare, ed economici, per molte società ci sarebbe l’aggravio di dover affittare degli impianti per disputare le partite in serale”.

Quali riflessioni ed eventuali cambiamenti potranno scaturire da questa pausa forzata?
“Come dicevo, il dover recuperare più incontri rispetto ai già certi due, potrebbe far sì che la stagione si prolunghi fino a maggio e anche giugno, come avviene nel vicino Canton Ticino. Ecco, forse potrebbe avvicinarci, parlo dei campionati del nostro territorio che fanno riferimento alla Delegazione di Varese, a un’organizzazione diversa dei tornei, con una pausa invernale più lunga con la stagione che si conclude a primavera inoltrata, con un clima più gradevole per tutti. Ho allenato per anni in Svizzera e personalmente ho maturato un giudizio positivo in merito”.

Parliamo del campionato, com’è il bilancio della vostra stagione finora?
“Abbiamo fatto bene, anche se potevamo fare di più. Abbiamo avuto alcuni problemi di organico, giocatori che, per differenti motivi ci sono venuti a mancare, come Dabroi e Moretti, altri che hanno reso sotto le aspettative. Abbiamo anche sbagliato approccio mentale ad alcune partite pagandolo duramente, dobbiamo migliorare la nostra capacità di reagire quando le cose non vanno per il meglio”.

Siete in linea con gli obiettivi che vi eravate prefissati a inizio stagione?
“Siamo soddisfatti di quanto fatto finora, questo sia chiaro. I nostri obiettivi sono valorizzare i giovani e fare un buon campionato, senza per forza dover vincere, per ora li stiamo rispettando”.

Una sua valutazione sul campionato e qualche nome sulle squadre che l’hanno ben impressionato?
“Rispetto le passate stagioni è un campionato più equilibrato, nel quale le squadre di vertice cercano di giocare un calcio palla a terra che valorizza i giocatori maggiormente tecnici, noi siamo fra queste. Poi ci sono le squadre più indietro in classifica che puntano su un gioco più agonistico e dinamico, ognuno cerca, giustamente, di valorizzare i propri punti di forza. Tra le formazioni che mi hanno ben impressionato metto sicuramente il Luino, che abbina alla buona tecnica anche il giusto agonismo, poi Sommese e Lonate Ceppino che, a mio avviso, hanno qualcosa in più rispetto le altre squadre di vertice”.

Per chiudere, c’è qualche giovane giocatore che merita una menzione?
“Ne ho alcuni, ma non faccio nomi perché altrimenti si montano la testa. Per quanto riguarda le altre squadre mi sono piaciuti tre portieri: Vitalizi della Sommese, Perna della Casmo e Ambrosetti del Luino”.

Marco Gasparotto