Stop, fermi tutti. Una settimana e riprendiamo. Allenamenti ok, ma a porte chiuse. Tranquilli settimana prossima ricomincia il campionato.
Un rincorrersi di voci continue tra il “fare e non fare” che alla fine ha trovato epilogo, ancor prima che nel decreto dello stop totale emanato qualche giorno fa, nella testa di uno staff, quello del Futsal Varese, che si è sempre preoccupato in primis dei suoi tesserati.
E così sosta forzata fino al 3 aprile, in attesa di capire cosa succederà, ma soprattutto in attesa che la situazione dell’Italia intera migliori.
A prendere la parola in una circostanza così delicata è il presidente Graziano Saporiti che si espone con idee molto chiare: “Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che in questo caso il calcio si posizioni alle spalle del problema principale, che è la salute degli italiani e nello specifico dei nostri ragazzi; fin dal primo istante abbiamo tenuto fede ai decreti emanati dal governo anche se all’inizio c’è stato il caos, sono contento della linea guida definitiva adottata dal nostro premier Conte“. Non solo il rischio di contagio, la paura era (ed è ancora) lo stato di psicosi:La mia prima preoccupazione è stata la salute mentale dei miei ragazziprosegue il presidenteecco perché li ho chiamati uno ad uno per sapere come stessero, credo che in situazioni come queste la serenità e la lucidità siano fondamentali, ci sarà tempo per allenarsi, per tornare a gioire insieme, spiace anche perché eravamo in un buon momento, ma ripeto di fronte a tutto questo, il calcio viene dopo“.

Cosa succederà adesso? Quali decisione vi aspettate post 3 aprile?
Io spero innanzitutto che la situazione si attenui e che si possa tornare, seppur gradualmente, alla vita di tutti i giorni, penso anche che nel momento in cui riapriranno le scuole potremo allora dire di aver fatto un bel passo in avanti, per quanto riguarda il discorso calcio è difficile trovare una soluzione che possa mettere d’accordo tutti, credo che ogni società andrà interpellata e garantisco che il Futsal Varese si atterrà a tutte le decisioni che la federazione deciderà di prendere, nel frattempo restiamo a casa, godiamoci la famiglia e visto che al momento ci è ancora consentito, non neghiamoci una corsetta nel proprio quartiere, con tutte le dovute precauzioni, avremo modo di tornare a stare insieme e a gioire insieme, anche per questi colori“.

 

Mariella Lamonica

 

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