Elena Bernasconi, guardia della Pro Patria basket di Busto Arsizio, squadra che milita in serie C, racconta come sta vivendo questo momento e quanto la sospensione inciderà sul campionato.

Come stai vivendo questo periodo di inattività forzata e da quanto dura per voi?
“Abbiamo giocato l’ultima partita di campionato nel weekend precedente il primo decreto di blocco. Poi, nelle settimane successive, siamo riuscite ad allenarci comunque, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, non usando gli spogliatoi, evitando di fare la doccia in palestra e stando attente a non scambiarci le bottigliette. Per cercare di mantenere la forma, il nostro allenatore ci ha dato delle schede di allenamenti che seguono un po’ quello che era il lavoro atletico che facevamo durante la stagione, quindi stretching, lavoro muscolare e di andature”.

Nelle settimane precedenti la sospensione totale, avevate paura durante gli allenamenti?
“Non so se è dovuto al fatto che avessimo preso la situazione sotto gamba un p0′ come tutti, ma non avevamo minimamente senso di paura, anzi, eravamo noi a spingere per poterci allenare in previsione della ripresa del campionato che pareva imminente. Poi con il passare del tempo e dei giorni abbiamo capito la gravità della situazione ed è cambiato anche il nostro atteggiamento a riguardo, rimanendo molto più attente, fino alla sospensione totale, giusta”.

Come pensi che questa sospensione inciderà sul vostro campionato quando riprenderà?
“Non penso che inciderà in maniera positiva sicuramente. Un pausa di un mese praticamente è un periodo lunghissimo, più della sosta natalizia. Richiederà un richiamo di preparazione importante e rapido, che porterà via molto dal punto di vista del gioco. Penso però che il vero problema sorgerà a livello psicologico, in quanto non sarà facile riprendere quella concentrazione essenziale per raggiungere i nostri obiettivi, ovvero giocarci fino alla fine i play-off, visto che al momento della sospensione eravamo terze in campionato”.

Alessandro Burin