“No, lo United non si farà”. Dopo il nostro articolo con l’intervista al direttore sportivo dell’Accademia Marnate Nizzolina, Luca Andrini, è il Gorla Minore a fare chiarezza.
“United nasceva dall’esigenza comune di Gorla Minore e di Marnate – afferma il vicepresidente del Gorla, Renato Morandi – di creare un polo calcistico importante per far crescere i settori giovanili di due società limitrofe con un enorme potenziale logistico e strutturale”. L’obiettivo della “fusione” doveva essere la valorizzazione del vivaio, con l’intento di far confluire i ragazzi provenienti dalle rispettive Juniores in prima squadra, tenendo in considerazione capacità e risorse economiche.

“L’interruzione dei campionati – prosegue Morandi – non ha consentivo al Direttivo Tecnico di poter fare le opportune valutazioni sulle reali potenzialità di ogni singolo giocatore, allenatore e preparatore. Troppo presto, purtroppo, il settore giovanile è passato in secondo piano quando la LND paventò la possibilità che le prime in classifica di ogni campionato sarebbero state promosse nella categoria superiore. A questo punto la prima squadra di Marnate sarebbe di fatto promossa in seconda categoria. Nasce così la richiesta di analizzare l’ipotesi di realizzare una prima squadra comune. Difficile, però, trovare una quadratura in virtù dell’idea iniziale. Da qui la richiesta di poter disputare ciascuna il proprio campionato in autonomia. Richiesta lecita, ma in antitesi con quanto stabilito nelle linee guida (valorizzazione dei giocatori del vivaio) e in contrasto con il buon senso (avere due prima squadre e probabilmente nello stesso campionato)”.

Il Gorla Minore ritiene legittima la richiesta dell’Accademia Calcio Marnate Nizzolina di voler fare un’esperienza nuova con la prima squadra. Il Gorla Minore, già dai sei anni in seconda categoria, ha avuto modo di approfondire i temi legati a queste dinamiche, arrivando per ben quattro anni a disputare le finali per i playoff, a oggi non sente l’esigenza di preparare un campionato di vertice. Piuttosto è orientata al totale coinvolgimento dei ragazzi cresciuti nel proprio settore giovanile. “Sette sono i giocatori – conclude il vicepresidente – che approderanno dalla Juniores alla Prima squadra: due leva 2000, cinque leva 2001. Evidente l’orgoglio della società. In virtù di queste dinamiche, senza alcuna polemica o recriminazione, bensì nel pieno rispetto della libertà di pensiero e con immutata stima verso le persone che dedicano il loro tempo per il bene del calcio, abbiamo deciso di comune accordo di abbandonare l’idea di una società allargata, rinunciando di fatto alla nascita dello United”.

Infine, una novità: “Abbiamo ufficializzato in questi giorni la collaborazione con la Varesina. Da gennaio con Cosimo Bufano ci siamo incontrati più volte per pianificare un rapporto di collaborazione che ci affianca ad una delle società più professionali presenti nel nostro territorio. L’idea di realizzare un calcio con valori sani e costruttivi ci ha subito trovati tutti d’accordo nel concretizzare questo rapporto che ci darà molteplici possibilità ad entrambi sia dal punto di visto della formazione tecnica ma, anche per far sì che il prodotto che noi offriamo ai nostri ragazzi sia sempre più di qualità e costantemente in crescita”.

Silvia Galli

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