Salta una squadra di IHL ed è proprio quella Valpeagle di Torre Pellice contro cui i Mastini avrebbero dovuto esordire nella prima stagionale prevista per questo fine settimana. La decisione era nell’aria ma è stata ratificata e ufficializzata ieri sera al termine dell’assemblea dei soci del club piemontese che non ha confermato l’iscrizione al campionato inizialmente depositata.
Innumerevoli le incognite dettate dalla situazione Covid-19, dalla possibile riapertura dei palaghiaccio con capienza troppo ridotta per sostenere i costi di una stagione lunga e dispendiosa (quello di Torre Pellice, in caso di via libera dalla regione, avrebbe potuto ospitare solo 470 tifosi) e da una rosa di giocatori non sufficientemente attrezzata per competere con le altre. A malincuore, dunque, la Valpeagle si è fermata e si è presa “un anno sabbatico”.

L’IHL, dunque, passa da 11 a 10 formazioni (Varese, Appiano, Alleghe, Merano, Como, Pergine, Caldaro, Valdifiemme, Bressanone e Unterland) e a questo punto non è escluso che la compilazione dei calendari e la partenza stessa della stagione possa slittare di qualche giorno. Si spera che la Federazione possa dare a breve qualche indicazione a riguardo.

E quanto ai giocatori ormai liberi dalla Valpeagle, c’è qualcuno che può interessare a Varese? Non è certo da escludere. Qualcuno magari potrà sposare il progetto di Varese che, pur con mille difficoltà legate al Covid e alla gestione di allenamenti e partite da svolgere all’Agorà di Milano per l’indisponibile del palaghiaccio varesino, ha confermato la sua presenza all’IHL e sta allestendo una buona squadra.

Di seguito il comunicato stampa di Torre Pellice:

In extrema ratio così si può riassumere la delibera adottata dall’assemblea dei soci che ha scelto di non prendere parte al prossimo campionato di IHL alla luce delle troppe incognite che ancora ci sono davanti.

Una decisione sofferta e difficile, arrivata dopo un lungo, sincero e profondo dibattito fra i soci, che prima ancora che tifosi hanno voluto essere razionali analisti di uno scenario che presenta troppe variabili di rischio.

Per poter mantenere il diritto sportivo a prendere parte al prossimo campionato di IHL la Fisg aveva sancito che tutte le squadre avrebbero dovuto confermare o meno l’iscrizione entro il 22 settembre. Eventuali rinunce successive, a stagione in corso avrebbero comportato la perdita della categoria e una pesante sanzione economica.

La Coop Hcv Filatoio 2440 ha ritenuto in primis di dover salvaguardare il lavoro di questi tre anni e il patrimonio costituito dai propri atleti, che sarebbe stato invece messo a rischio da una stagione dove non ci sono elementi di certezza sui fronti principali.

Al momento non vi è infatti alcuna certezza sulla possibilità che la Valpeagle potrà ottenere dai vari decreti l’autorizzazione a giocare le proprie gare a porte aperte con una capienza di spettatori sufficiente a generare introiti tali da garantire la copertura dei costi economici della stagione (attrezzature, trasferte e ore ghiaccio).

Anzi, poche ore prima dell’assemblea il gestore dello stadio aveva comunicato che laddove fossero rimaste in vigore le disposizioni sul distanziamento, anche in caso di dpcm favorevole alla riapertura al pubblico degli impianti sportivi, la capienza massima del palaghiaccio di Torre Pellice sarebbe stata di 470 posti, curve e posti in piedi compresi, capienza che l’assemblea ha ritenuto non essere sufficiente a fronte anche dei costi aggiuntivi che si sarebbero dovuti sostenere per attuare tutte le richieste previste dalle ordinanze (Covid Manager, steward, gestione automatizzata della vendita dei biglietti, triage, etc.).

L’assenza cronica di un sistema imprenditoriale di territorio disponibile a sostenere economicamente il progetto si è ovviamente amplificata nel momento in cui la previsione di incasso dai biglietti non è più sufficiente a coprire il budget.

Aldilà dell’aspetto economico, di non secondaria importanza è stata anche la valutazione dei rischi legati alle procedure e alle linee guida da adottare in tema Covid 19, sia per quanto riguarda le responsabilità giuridiche, sia in relazione alla concreta possibilità di essere costretti dalle circostanze a interrompere l’attività a stagione in corso e quindi a perdere il titolo sportivo acquisito.

Infine sicuramente ha inciso sul pensiero dei presenti anche la constatazione di un’adesione a questo progetto sportivo di un numero di atleti oggettivamente esiguo per sostenere una stagione lunga e complicata come quella che si preannuncia. L’ennesima ulteriore variabile non direttamente controllabile dall’assemblea che ha portato i soci a non voler correre il rischio di gettare il cuore oltre l’ostacolo senza garanzia alcuna di non fare invece affondare un progetto creato tre anni fra mille fatiche e vicissitudini.

Un anno sabbatico determinato da una decisione presa sicuramente a malincuore da tutti i soci presenti, che lascerà sicuramente tanta amarezza anche fra i tifosi che aspettavano impazienti l’inizio della stagione.

Come sempre sarà il tempo il sommo giudice che darà una sentenza sulla bontà o meno di una decisione comunque soffertA.

L.P.
(foto Tatiana Munerato)

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