Il ciclismo è fatto di alcuni dirigenti gentiluomini. Uno di questi ci ha lasciato ieri: Giordano Lodi. Il dirigente della Società Ciclistica Crennese era uno degli ultimi uomini di sport che possiamo definire di “vecchio stampo”. Elegante, educato, mai sopra le righe, persona che preferiva restare in disparte, ma con la sua presenza costante, significativa, competente e da grande appassionato di ciclismo ha scritto pagine importanti della società bianconera del ciclismo gallaratese.
Fu suo papà Mario uno dei fondatori del sodalizio ciclistico, nel 1924; poi negli anni cinquanta Giordano pedalò nel gruppo dei giovani della società e restò poi legato a quella inconfondibile maglia fino a divenire il presidente della Società Ciclistica Crennese dal 1982 al 2010. Dopo alcuni anni dedicati al settore amatoriale, con la presidenza di Lodi il gruppo ciclistico ritornò nelle categorie giovanili con formazioni dai Primavera agli Juniores, con buoni risultati.
Ed è stato ancora Giordano Lodi, con Rino Bordoni, a riportare i bianconeri nel ciclismo giovanile nel 2004, per l’ottantesimo di fondazione della società, allestendo una gara per Giovanissimi. Negli ultimi anni la sua presenza alle competizioni si era fatta sporadica e dal 2011 ricopriva il ruolo di Presidente Onorario della “sua “ Crennese. Ci ha lasciato all’età di 86 anni e con lui scompare uno degli ultimi dirigenti simbolo del ciclismo della provincia di Varese.  

S.G.

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