Tra le società che hanno visto sospendere forzatamente le proprie attività causa Covid figura anche l’FBC Saronno, inserito per il secondo anno consecutivo nel Girone B di Prima Categoria. Al momento dello stop, i biancocelesti potevano contare su un avvio di stagione positivo, fatto di due vittorie su tre in campionato e il passaggio del turno a punteggio pieno in Coppa Lombardia. Sulla ripresa aleggiano molte incognite, ma secondo il direttore sportivo Simone Morandi non mancheranno le novità: “Troveremo un campionato diverso da come lo abbiamo lasciato, poiché la nuova formula e la condizione fisica giocheranno un ruolo chiave. Speriamo che si possa tornare alla normalità entro l’estate”.

Come state gestendo la condizione psicofisica della prima squadra e della juniores? 
“Ci siamo affidati al senso di responsabilità dei ragazzi. Ognuno di loro è libero di allenarsi come e quando può, sperando che approfittino dei momenti liberi per restare in movimento. Non abbiamo allestito un vero e proprio programma di allenamenti perché siamo a conoscenza delle loro dinamiche giornaliere e le comprendiamo a pieno. C’è chi ha famiglia, c’è chi lavora o studia, c’è chi in casa non ha abbastanza spazio per fare esercizio fisico. Non vogliamo obbligare nessuno: ben venga chi può permettersi di fare qualche attività, tuttavia quando torneremo in campo ripartiremo tutti da zero. In un momento così delicato, è importante per loro sgomberare la mente”. 

Quando credi che si ripartirà? E come?
“La data del 7 febbraio rappresenta una speranza per tutti. Mi piacerebbe che la ripresa del campionato possa coincidere con un netto calo dei contagi, con l’arrivo dei vaccini e con un miglioramento dello scenario economico-lavorativo. L’auspicio è quello di iniziare a ritrovare la normalità già a partire dalla prossima primavera. Sarà fondamentale non commettere gli stessi errori. 
Per quanto riguarda un discorso prettamente calcistico, prevedo un campionato del tutto nuovo per vari motivi. In primo luogo, bisognerà valutare il format che verrà scelto. In secondo luogo, sarà necessario capire quante squadre effettivamente si ripresenteranno ai nastri di partenza. Attualmente il movimento dilettantistico soffre per via della mancanza di fondi provenienti da sponsor e comuni, perciò saranno vagliate anche le condizioni economiche generali. Insomma, c’è tanta incertezza”.

Arrivando da un anno così povero di partite e così ricco di problematiche, in che modo si potranno rigenerare voglia e motivazioni nei ragazzi? Come si potrà riportare gli appassionati allo stadio e agli eventi legati allo sport?
“Tutto ruota attorno alla passione. Secondo me ci vorrà davvero poco per riscoprire le motivazioni, perché ogni sport ha la sua magia. Un calciatore sa quali emozioni si provano quando il pallone inizia a rotolare sull’erba. Lo stesso vale per un cestista quando sente il rumore della retina dopo un canestro, per un pallavolista dopo aver messo a segno una schiacciata, e così via. La medesima passione che riporterà gli atleti sul campo, ricondurrà anche gli appassionati a seguire i loro sport preferiti. A Saronno ci piacerebbe organizzare nuovamente i tornei estivi. Tra panini, salamelle, bibite e birre vorremmo ritrovare momenti di piacevole aggregazione attraverso le nostre sagre. Il prossimo anno ci saranno gli Europei, quale migliore occasione per riunirsi?”.

Torniamo alla prima squadra. Per il secondo anno consecutivo siete stati inseriti nel Girone B di Prima Categoria, affrontando quindi squadre provenienti dalla provincia di Como. Quali differenze avete notato rispetto ai tornei varesini?
“Siamo passati da un contesto in cui la squadra favorita era una, ad un altro nel quale le pretendenti al titolo erano tante. Lo scorso anno abbiamo cercato di allestire una squadra che fosse in grado di lottare per il vertice. Al sopraggiungere del coronavirus, però, la capolista era la Lentatese, a cui poi assegnarono la vittoria del campionato quando decretarono la sospensione generale. Subito dietro c’eravamo noi assieme a Rovellasca e Guanzatese. Rimane il rimpianto di non aver potuto concludere il torneo, nel girone di ritorno eravamo in netta ripresa. Inoltre, in Coppa Lombardia avevamo raggiunto i quarti di finale contro il Cantello Belfortese. 
Se quest’anno mi avessero chiesto di scegliere in quale dei due gironi avrei preferito giocare, io non avrei saputo rispondere. Entrambi all’inizio risultavano difficili, poiché diverse società hanno lavorato bene in fase di mercato, rinforzandosi a dovere. Penso quindi che non ci siano grosse differenze, sono presenti squadre molto valide ambo i lati. In ogni caso la battaglia per noi è doppia, perché siamo il Saronno. Il nome e il blasone che abbiamo, spingono gli avversari a fare bella figura contro di noi. Dobbiamo farci trovare pronti in ogni sfida”. 

Dario Primerano

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