Il suo cuore batte per il Varese, le sue mani l’hanno anche difesa a più riprese la porta biancorossa in diverse annate delle giovanili, fin quando, eccezion fatta per sei mesi di Pro Patria, la strada ha preso la direzione di Gavirate: ora Matteo Riva è pronto per una nuova avventura.
Fortemente voluto dal ds Cracas e dal mister Alessandro Iori, sarà lui il nuovo numero uno del Luino.

Mi ha convinto il progetto e in qualche allenamento/partitella fatta per conoscerci, ho capito subito che qui c’è un ambiente particolare”. Particolare ovvero?C’è un gruppo che è nato nello spogliatoio e che arriva oltre le reti del campo…così si può chiedere di più in prima categoria?

A proposito di prima categoria, un bel salto indietro rispetto all’eccellenza con il Gavirate…
Con il Gavirate ho fatto un bell’anno in promozione culminato dal passaggio in eccellenza, poi però nell’ultima stagione si è rotto qualcosa, eravamo ripartiti con il piede giusto ma il nuovo stop causa covid ci ha bloccato, e così quando c’è stato da tuffarsi nell’eccellenza “ridotta” non ho fatto parte di quel gruppo; però non penso affatto che ora io mi ritrovi al cospetto di un campionato semplice, tutt’altro, sarà difficilissimo, ci sono tante squadre che vogliono vincere e costruite per questo, poi dopo 2 anni di fermo tanto lo faranno anche le motivazioni”.

Tu che motivazioni hai? Ti sei posto degli obiettivi personali?
Io sono molto motivato, ho ripreso ad allenarmi e ho riassaporato il campo e devo dire che mi è mancato tantissimo, sono carico per fare una grande stagione e sono convinto di essere capitato nel posto giusto. Obiettivi? Premesso che vengono prima gli obiettivi di squadra, e con questa maglia sono pronto a vincere, personalmente vorrei arrivare a fine stagione ed essere il portiere meno battuto del girone, lavorerò duramente per questo e ce la metterò tutta”.

Hai parlato di un campionato non semplice, ma dove può arrivare Luino?
Possiamo fare bene, molto bene, l’obiettivo sono i playoff e mi piacerebbe poter essere qui, tra un anno, con ancora questa maglia addosso, a poter parlare di promozione, come ho detto, però, dovremo sudarcela sul campo, non sarà affatto semplice ma siamo molto determinati”.

Calcisticamente parlando nasci nel Varese e sei molto legato a questa società, nonché tifoso: cosa pensi dell’ultima annata del Città di Varese e di eventuali prospettive future?
Io quando sento solo nominare Varese mi viene la pelle d’oca, ho vissuto delle stagione stupende, seppur con qualche difficoltà, e devo molto alla squadra che mi ha cresciuto e, come hai detto tu, di cui sono grande tifoso; la scorsa annata è stata particolare per tutti e sono contento che sia arrivata la salvezza, ora però bisogna puntare più in alto, Varese deve tornare sui palcoscenici che merita, almeno quello del professionismo”.

Sulla base anche della tua “carriera” da te ci si aspetta molto quest’anno, non senti anche un po’ di pressione?
L’aspetto mentale fa tantissimo, almeno il 70%, io ho lavorato molto sulla testa perché proprio con il Varese mi sono ritrovato a giocare contro squadre come Milan, Inter, Brescia e se non sei forte di testa non vai da nessuna parte, il portiere, poi, è un ruolo particolare e se inizi a sentire la pressione sbagli, penso di essere migliorato e cresciuto molto da questo punto di vista”.

Fra i tanti avversari di ruolo incontrerai anche Filippo Teseo, un portiere che conosci bene.
Ritrovare Pippo in questa categoria è ancora più stimolante e dà lustro a questo campionato, l’ho detto che sarà un campionato difficile, e lo sarà anche perché giocatori del calibro di Teseo hanno scelto di ripartire da qui, io mi auguro solo che sia una stagione regolare e che il covid ci permetta di viverla a pieno, tutto il resto dipenderà da ognuno di noi”.

Mariella Lamonica

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