
Giornata di presentazioni in casa Openjobmetis Varese che presenta alla stampa Guglielmo Caruso nella sede di Oggiona Santo Stefano di Novello, sponsor della società biancorossa.
Caruso, che arriva dall’esperienza a Santa Clara in NCAA, con cui si è fatto le ossa crescendo e strutturandosi fisicamente, arriva a Varese dopo aver firmato un 2+1 importante a livello contrattuale, che lo lancia come perno del nuovo progetto, ragazzo di prospettiva e dalle qualità indubbie.
Il suo primo periodo con la maglia biancorossa però non è stato dei migliori, tra una forma fisica ancora da trovare e problemi burocratici che lo hanno tenuto fuori alla prima uscita stagionale, quella di Cremona, bagnando così l’esordio ieri sera all’Enerxenia Arena contro Sassari.
Una ragazzo sul quale la società ha puntato molto, come ricorda e fa presente il GM biancorosso Andrea Conti, presentando il giocatore: ” E’ sempre bello instaurare nuove partnership sul territorio con un’azienda all’insegna della sostenibilità come Novello, anche per presentare Guglielmo che rappresenta un investimento per la società. Ha un vissuto due ultime stagioni al college di Santa Clara, giocando su un buon livello. Quello con lui è un progetto di lunga durata. Ha una buona carrozzeria e lo staff, i meccanici, ci stanno mettendo le mani per farlo crescere al meglio. Credo che abbiamo fatto con lui un ottimo investimento”.
“Grazie a tutti per l’accoglienza, sono molto orgoglioso e contento di far parte di questo progetto e di essere in questa società storica. Sono arrivato un po’ scettico riguardo la città ed invece ho trovato una realtà bellissima, con compagni di squadra fantastici. E’ bello fare parte di un contesto del genere, dove mi sento integrato. So di poter dare il mio contributo alla causa. Sono un ragazzo umile, so che devo lavorare ancora molto per fare bella figura in questa categoria” dice Caruso presentandosi.
Un lavoro ed una crescita che passeranno dall’allenamento quotidiano sia a livello fisico che atletico: “Non mi sono posto degli obiettivi ben precisi per questa stagione, se non quello di imparare il più possibile dai miei compagni che sono più esperti di me. Cercare di lavorare al meglio in settimana e nei minuti che il mister mi darà in campo. Devo lavorare molto dal punto di vista tecnico e fisico, dove devo crescere lasciando alle spalle gli infortuni degli anni passati. Da quest’anno sono un professionista. Diventa un lavoro giocare a basket, non ho più l’università e so che potrò crescere ancora molto”.
Una nuova avventura iniziata iniziata ieri all’Enerxenia Arena ed in queste settimane sotto i consigli dei compagni, uno in particolare: “L’impatto ieri è stato molto emozionante e mi ha coinvolto parecchio. Cerco ogni giorno di dai veterani qualcosa, ascolto molto i loro consigli. Ale Gentile mi ha preso sotto la sua ala, non si fa problemi a dirmi dove migliorare. Quando posso, quando vedo la loro disponibilità, cerco di trarne il miglior vantaggio possibile. Questo è sicuro uno dei vantaggi di far parte di un gruppo pieno di giocatori di esperienza”.
Caruso entra così a far parte di una delle realtà storiche del basket italiano, che lui stesso seguiva fin da piccolo: “La piazza di Varese è una di quelle che ho seguito molto, anche in televisione da bambino e già da lì si percepiva il calore del pubblico. Io ieri ero molto emozionato, i tifosi si sono fatti sentire nonostante le limitazioni di capienza. E’ stato bello sentire il loro supporto anche nel momento difficile della gara e sono sicuro che appena ci sarà più gente, l’atmosfera sarà ancora più magica”.
Willie, così come lo soprannominano gli amici, è cresciuto nell’esempio del capitano della Nazionale, Nicolò Melli: “Il mio esempio per molti anni è stato Melli, che ho avuto la fortuna di conoscere in Nazionale. E’ un ragazzo d’oro che ha provato ad aiutarmi . Mi ispiro a lui per il modo di giocare, per l’etica di lavoro “.
Etica del lavoro base di una crescita personale e professionale, quella di Caruso, che passerà dalle mani sapienti di Adriano Vertemati, con cui il ragazzo ha stretto un legame forte: “Io mi sto trovando benissimo con il coach. Vertemati è uno dei motivi principali per cui ho deciso di intraprendere questa esperienza. Mi hanno voluto fortemente lui e la società e mi hanno fatto sentire subito parte di una famiglia. Lui mi piace perché è molto diretto, onesto, dice le cose in faccia ed io non sono permaloso, so che più qualcuno si arrabbia più vuol dire che ci tiene e vuole il meglio per te”.
Una grande opportunità quindi, il grande salto, per un ragazzo che ha fatto uno step di maturità importante nell’ultima esperienza vissuta a Santa Clara in America: “L’esperienza in America è stata fantastica, sia dal punto di vista umano che professionistico. E’ un altro mondo, non cambierei nulla di quello che ho fatto, non mi pento di nulla. Ci sono dei rimorsi perché non abbiamo avuto l’opportunità di competere al massimo sia per il covid che per la partenza di due giocatori fondamentali della squadra. Mi sento cresciuto in maniera esponenziale dal punto di vista umano”.
Alessandro Burin