Squadra moderatamente ambiziosa quella reggiana agli ordini di coach Caja che arriverà a Varese domenica sera alle ore 20. Stella di questo inizio di stagione è l’ala lituana Osvaldas Olisevicius. Ala di 2 metri classe 1993, arriva da una gavetta nel campionato lituano dove è arrivato fino al Neptunas di Klaipeda, poi l’anno scorso la prima esperienza all’estero in Germania al Bayreuth. Il suo biglietto da visita parla di 16,5 punti con quasi il 47% da 3, 3,5 rimbalzi e 1,5 assist a gara per un giocatore capace di far bene in ogni lato del campo. 

Altro pezzo importante della squadra reggiana è il pivot Hopkins: 206 cm che fruttano 13,8 punti e 7 rimbalzi a gara. Arriva dal Cedevita dove era stato scelto dal direttore sportivo, tale Sani Becirovic – vi dice nulla il nome? – e dove gli sloveni l’avrebbero trattenuto volentieri: giocatore dotato di talento che farà strada nella nostra serie A. 
A 24 anni Leonardo Candi sta avendo un ottimo impatto fungendo da sesto uomo per coach Caja: 10 punti col 50% e tanta sostanza per il prodotto del vivaio fortitudino. 
Giocatore dall’ottimo impatto è il play guardia Crawford: 9,8 punti in soli 14′ fanno di lui una risorsa preziosa da cui spremere punti velocemente. Prodotto della celebre università di Wake Forest, arriva dagli ultimi due anni in Lituania e, oltre ai punti, sa dare impatto fisico e cambio di ritmo uscendo dalla panchina. Andrea Cinciarini è il play titolare della formazione reggiana e il “Cincia” sta vivendo una stagione super: 8,3 punti e ben 9,8 assist fanno di lui uno dei migliori playmaker della nostra lega: evidentemente la voglia di giocare è tanta dopo gli ultimi anni a basso minutaggio nella fortissima Milano. 

Settore guardie completato da Stephen Thompson, in forse per la gara di Varese, e il giovane Federico Bonacini. In ala piccola troviamo la nostra vecchia conoscenza Arturs Strautins che non ha iniziato benissimo la stagione a livello di cifre. Sotto canestro ci sono anche Justin Johnson, reduce da un po’ di polemiche sul suo impatto in questa fase di stagione che l’hanno portato anche ad essere in odore di taglio, e i nostri Baldi Rossi e  Diouf. Il primo, alla soglia dei 31 anni che compirà martedì 26, viaggia alla media di 4,5 punti col 57% da 3 mentre il giovane pivot classe 2001 segna 3,5 punti in meno di 9′: questo può essere un anno importante per lui con un coach come Caja. Dovrà essere bravo a sfruttarlo.

Occhio a… Attilio Caja

Non poteva che essere lui, l’Artiglio, l’oggetto del nostro approfondimento. Negli ultimi 20 anni pochi allenatori hanno vestito la casacca biancorossa per così tanti anni – in sostanza dal 2015 fino al 2020 eccezion fatta per l’annata 2015/16 alla Virtus Roma in A2 – e solo lui ha scaldato così tanto la piazza al momento dell’addio nel settembre 2020. Tanto si è detto e tanto si è scritto in merito e ciò, al di là di qualsivoglia approfondimento in merito, testimonia quanto il personaggio abbia lasciato un segno nella storia biancorossa. Allenatore serio e sempre alla ricerca del dettaglio, metodico e capace di tirare fuori sempre il 101% dai propri giocatori: nell’ambiente si dice che Caja sappia dare 6/8 punti in più alle squadre che allena. 
Una carriera partita nel lontano 1988 nella sua Pavia come vice di cui diventa capo allenatore nel ’92 fino al ’94 allenando anche il buon Max Ferraiuolo, poi la lunga parentesi romana alla Virtus, quella Virtus del vulcanico Corbelli, inframezzata da una mezza stagione a Pesaro. Dal 2002 al 2004 allena Milano chiamato da chi? Sì, quel Corbelli già visto a Roma. Poi va a Napoli dove arriva l’esonero ed inizia una serie di stagioni non molto fortunate a livello di risultati dove spesso subentra a stagione in corso ad eccezione del 2010/11 dove sempre Corbelli lo vuole a Rimini: sarà terzo posto in LegaDue. Poi arriva Varese e il resto è storia recente: quale sarà l’accoglienza che gli riserverà la Enerxenia Arena?

Matteo Gallo

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